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La sospensione, al 70esimo giorno di attività, dell’impresa Correre ai confini da parte del suo stesso creatore Luca Naso, sopraggiunge come un colpo al cuore e viene accettata con la commozione di chi ha creduto alla realizzazione di un sogno impossibile. In meno di 24 ore dalla pubblicazione del comunicato video con cui Luca annunciava la sospensione, sono state raggiunte oltre 5800 persone, che hanno lasciato oltre 100 commenti e compiuto oltre 1800 interazioni.

Il viaggio, da compiere in 365 giorni lungo lo Stivale, basato su tre valori essenziali: condivisione, sogno e dimensione umana, è partito dalla Sicilia, ha attraversato Calabria, Basilicata, Puglia e Molise, e si arresta in Abruzzo, a causa delle norme imposte dal decreto emergenza da coronavirus.

“Credo che le restrizioni imposte, rendano impossibile continuare a seguire gli obiettivi, le idee ed i valori di Correre ai confini. Non voglio proseguire e macinare chilometri da solo perché l’impresa si fonda sulla condivisione. Ho deciso di stravolgere ogni aspetto della mia vita per realizzare questo sogno insieme agli altri.

Mi dispiace di non riuscire a completare l’intero percorso, ma sono contento che tutti e 70 i giorni di Correre ai confini sono stati vissuti intensamente, con gioia e generosità dalle tante persone che si sono lasciate contagiare dalla positività di questo progetto”.

Un cammino lungo e faticoso, con sei giorni di corsa a settimana, che ha messo Luca davanti alla consapevolezza dei suoi limiti fisici, con affaticamenti ed infortuni, alla sua resilienza, rialzandosi ogni volta, ed anche un cammino compiuto attraverso una profonda analisi di sé.

Ad appoggiarlo durante il suo percorso: associazioni sportive, amministrazioni comunali, e cittadini, che hanno contribuito con la loro generosità e quella componente umana fondamentale per il progetto: “Sono stato in posti diversi ed ho incontrato persone diverse, ma non mi sono mai sentito fuori posto. Anzi, mi sono sempre sentito a casa, perché le persone che ho incontrato hanno fatto loro questo sogno. E’ stato uno scambio reciproco di emozioni, sentimenti e valori. Persino in questi giorni molto difficili, tante persone hanno confermato la loro intenzione di partecipare al progetto!

Tuttavia, il nostro Paese si trova in una situazione drammatica e davanti a noi ci sono scenari di gran lunga peggiori di quelli che stiamo vivendo adesso, a partire dal collasso dell’intera struttura sanitaria per continuare con la perdita di lavoro di una miriade di professionisti capaci ed onesti.

Per questo motivo, non solo ho deciso di sospendere il progetto ma, immediatamente non appena rientrato, ho subito iniziato un periodo di isolamento volontario in casa.

Correre ai confini non era un’idea folle, era un’idea audace.

Folle sarebbe stato non interrompere adesso.

Vi abbraccio tutti virtualmente.”

Qualsiasi valutazione circa la possibilità di riprendere il viaggio viene rinviata a quando l’emergenza coronavirus sarà rientrata.

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