Una preghiera a Sant’Agata nella cappella che conserva le sacre reliquie in Cattedrale è stato il segno di devozione che l’Arcivescovo Salvatore Gristina ha compiuto sabato 21 marzo.
Solo, senza la partecipazione di fedeli, secondo le disposizioni governative, l’Arcivescovo ha pregato a nome di tutti i catanesi devoti della concittadina Martire Agata.
O amata nostra
Sant’Agata, tu che hai sperimentato l’assistenza del Signore
durante le sofferenze del martirio, ottienici abbondanza di fede e di speranza.T’invochiamo per le nostre famiglie, le
persone anziane, i bambini e i giovani della nostra Città e del territorio che
tante volte hanno sperimentato il tuo potente patrocinio. Aiutaci a stare
vicini, anche con i mezzi di comunicazione, a tutti e particolarmente alle
persone che soffrono per la solitudine o che si sentono abbandonate.
Assisti coloro che coraggiosamente e generosamente stanno accanto alle persone colpite dal virus, svolgendo l’attività di medici,
infermieri, operatori sanitari.
Rendi
perseveranti i volontari che li collaborano e fiduciosi i ricercatori di
adeguate soluzioni mediche. Rendi prezioso il loro servizio anche con la
cessazione del nefasto contagio e la completa guarigione delle persone già
colpite.
Veglia, o nostra Sant’Agata, sulle persone che sono impegnate a svolgere
attività necessarie anche in questo tempo e conforta quelle che ora si trovano nelle carceri.
Ottieni saggezza e lungimiranza per coloro che ci governano con la
responsabilità di decisioni per tutta la comunità civile e per coloro che hanno
particolari compiti per la promozione del bene comune e per la tutela
dell’ordine pubblico, come pure per la salvaguardia del lavoro e delle varie
attività economiche.
Fa’ che tutti noi ci mostriamo cittadini premurosi e attenti osservando
anzitutto le indicazioni e le prescrizioni che ci vengono date dalle competenti
Autorità.
Una preghiera devota e fiduciosa con lo sguardo alla giovane Agata che ha sempre protetto la sua Città dall’eruzione della lava, l’ha assistita durante il terremoto e l’ha accompagnata nel cammino di ripresa, risorgendo sempre.
Ora il suo rosso velo verginale si stenda sul cielo della città di Catania e sia protetta dal dilagare del virus, ma occorre che ciascuno svolga la sua parte, viva la Quaresima in quarantena e trovi il positivo anche nel disagio del distanziamento sociale e delle restrizioni imposte per un maggior bene sociale.
Lo slogan, “Tutto andrà bene” che appare sui balconi e nei messaggi di speranza, fa parte delle rivelazioni della mistica inglese del medioevo Beata Giuliana di Norwich. Sono, infatti, parole che il Signore le ha dettato durante le mistiche visioni e quindi è un messaggio spirituale che sollecita fiducia e serenità nella prova e presto si uscirà dal triste tunnel e ritornerà la luce della primavera che muovo oggi i primi passi.
Giuseppe Adernò