Catania News

I sindacati catanesi esprimono grande preoccupazione per quanto sta accadendo  in queste settimane di emergenza sanitaria, nelle strutture residenziali per anziani- sia pubbliche che private- in una lettera indirizzata al direttore generale dell’ASP di Catania, Maurizio Lanza. Nella nota ufficiale Cgil, Cisl e Uil, insieme a Spi, Fnp e Uilp, chiedono  un incontro in video conferenza in tempi brevi, su alcuni temi legati alla sicurezza necessaria per difendersi dal contagio da  Covid 19, con riferimento anche alle case famiglia.
La lettera è stata inviata per conoscenza al prefetto di Catania Claudio Sammartino, all’ assessore regionale della Salute, Ruggero Razza, all’assessore regionale alla Famiglia Antonio Scavone, ed è firmata dei segretari generali Cgil, Cisl e Uil di Catania, Giacomo Rota, Maurizio Attanasio, ed Enza Meli, nonché dai segretari generali delle categorie dei pensionati Spi Cgil Carmelo De Caudo, FNP Cisl Pietro Guglielmino,  e per la Uilp  Maria Pina Castiglione e Nino Lombardi.
“Anche  sulla scorta di ciò che è successo nelle province di Palermo e Messina, esprimiamo grande preoccupazione per la situazione che l’epidemia da COVID-19 rischia di determinare nelle strutture residenziali per anziani sia pubbliche che private. Si tratta di strutture che ospitano persone anziane particolarmente fragili e non autosufficienti e non sono assolutamente attrezzate per gestire un’emergenza sanitaria come quella che ci troviamo ad affrontare. – si legge nella lettera-  Chiediamo  che vengano assunti protocolli di sicurezza anti-contagio con la fornitura urgente e la distribuzione degli idonei strumenti di protezione individuali conformi alle disposizioni delle autorità scientifiche e sanitarie, la sanificazione degli ambienti delle strutture, la sorveglianza sanitaria di tutti gli operatori della struttura, e l’adozione di procedure codificate e chiare. Inoltre, – proseguono i rappresentanti dei lavoratori- riteniamo necessario e urgente promuovere il monitoraggio puntuale della situazione nelle strutture residenziali per anziani del territorio provinciale; l’istituzione di un coordinamento provinciale per garantire un’omogeneità di comportamento nelle diverse strutture accreditate a gestione pubblica, privata o del privato sociale; la sospensione delle visite da parte dei parenti, favorendo ai pazienti per lo più non autosufficienti e alle famiglie un collegamento con strumenti elettronici per ridurre il più possibile il senso di solitudine e abbandono da parte dei famigliari; regolamentare l’accesso agli spazi destinati alla mensa sia diurna che serale, e alle attività ludiche ricreative, programmando il numero di accessi contemporanei nel rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro come da Decreto della Presidenza del consiglio dei ministri, l’esecuzione di tamponi al personale sociosanitario e agli stessi assistiti per la corretta gestione degli eventuali casi di positività; periodica comunicazione sulla situazione delle RSA provinciali che garantisca una informazione corretta e puntuale rispetto alla prevenzione e alla gestione di eventuali criticità che vengano a determinarsi sia ai sindacati che alle famiglie degli assistiti”.

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