In vista della parziale ripartenza delle attività lavorative, la bicicletta è stata indicata come il mezzo di trasporto migliore in città. Ma sebbene l’uso di questo mezzo di trasporto ecologico e “solitario” sia generalmente raccomandato a tutte le età ed è considerato benefico a livello articolare è importante precisare alcuni punti importanti, ossia che il ciclismo, come altri sport, espone la persona a un rischio di traumi e cadute. Nelle città, dove le piste ciclabili non sono molto sviluppate o addirittura assenti, il rischio può aumentare, per cui diventa fondamentale rispettare il Codice della Strada e utilizzare dispositivi di protezione come il casco, i guanti e altri indumenti protettivi disponibili in commercio. Inoltre, come sottolinea il dott. Paolo Ferrua, ortopedico dell’ASST Gaetano Pini-CTO, per alcune patologie osteo-articolari come le gravi neuropatie periferiche, le artriti o le artrosi di grado avanzato, è controindicato un gesto atletico all’apparenza “fisiologico” come la pedalata.
Le complicazioni che possono insorgere, i consigli per un corretto uso della bici e quando il dolore è una spia di un problema più grave sono i quesiti a cui risponde il dott. Ferrua.
- Quali sono le articolazioni più coinvolte nella pedalata?
Il ciclismo coinvolge in maniera variabile tutto l’apparato locomotore. Gli arti superiori sono utilizzati per dare stabilità alla bicicletta e direzionarla. Il rachide, in particolare quello lombosacrale collabora con il bacino a mantenere stabile il ciclista durante la pedalata e può essere oggetto di problematiche soprattutto in presenza di un gesto atletico scorretto. Gli arti inferiori sono i più coinvolti e, sebbene siano descritte patologie a carico dell’avampiede e del piede in generale legate alla posizione del piede sui pedali, la parte più importante dei problemi è a carico del ginocchio, in particolare dell’articolazione femoro-rotulea.
- Quali problemi possono insorgere a causa dell’uso delle articolazioni coinvolte?
Oltre al già citato rischio traumatico, la maggior parte delle patologie è legata a un sovraccarico o overuse che porta a un ipersollecitazione dell’articolazione con conseguente insorgenza di dolore e limitazione funzionale. Questo è legato a sia all’esecuzione corretta del gesto atletico a un’intensità eccessiva o per un periodo troppo prolungato (cosiddetto spring knee, soprannome associato al periodo in cui generalmente avvengono questi sovraccarichi dopo la pausa invernale) sia all’esecuzione scorretta del gesto atletico a prescindere dall’intensità. Questo è comune in individui sedentari, spesso sovrappeso, che si avvicinano al ciclismo oppure in presenza di fattori legati alla bicicletta (peso/altezza/regolazioni/manutenzioni non corrette).
- A proposito dei fattori legati alla bicicletta il sellino posizionato male, pedali non adatti, posture errate, ecc. possono incidere sull’insorgenza del dolore anche se non si pratica il ciclismo a livello agonistico, ma solo per gli spostamenti in città?
Assolutamente sì, anche nel ciclismo da passeggio va prestata molta attenzione alla scelta della bicicletta, alla lunghezza della pedalata e all’altezza della bicicletta e della sella. Soprattutto per quanto riguarda l’uso della sella è generalmente associato a problematiche specifiche a carico del ginocchio: una sella troppo bassa altera l’angolo di lavoro in flesso-estensione del ginocchio creando un sovraccarico funzionale dell’articolazione femoro-rotulea che si traduce generalmente in un dolore riferito alla parte anteriore del ginocchio; una sella troppo alta, al contrario, porta il ginocchio a lavorare in iperestensione sollecitando in maniera anomala i muscoli posteriori della gamba, in particolare il tricipite surale e della coscia, i cosiddetti hamstrings causando un dolore nella porzione posteriore del ginocchio.
- Quando il dolore è una spia di un problema per cui è necessario l’intervento di uno specialista? E nei casi di dolore non intenso cosa si può fare per attenuarlo?
L’attività fisica aerobica, compreso il ciclismo, può rendere evidenti delle patologie organiche a carico del ginocchio, come lesioni meniscali o cartilaginee precedentemente asintomatiche. Un dolore associato a versamento articolare, che non recede con il riposo e le applicazioni locali di ghiaccio o che persista oltre 3-4 giorni dallo sforzo può essere il segnale di un problema più serio e merita senz’altro un approfondimento specialistico. Consultare uno specialista in Riabilitazione esperto di sport e articolazioni può essere molto utile, sia a scopo preventivo sia terapeutico, per problematiche lievi ma che, se trascurate, potrebbero evolvere in una condizione potenzialmente dannosa per l’articolazione.
- Quali consigli si possono dare per prepararsi ad un uso più frequente della bici?
Il mio primo consiglio è quello di essere molto attenti nell’acquisto della bicicletta e affidarsi a professionisti sia per sceglierla sia per effettuare le regolazioni. Questo è un aspetto importantissimo per il professionista ma anche per chi usa la bicicletta per spostarsi in città ed è uno degli aspetti più importanti per prevenire eventuali problematiche articolari. Il secondo aspetto fondamentale è di utilizzare la bicicletta in maniera proporzionale alle proprie capacità fisiche del momento ed evitare sovraccarichi. Un incremento progressivo della performance aerobica sarà invece allenante e contribuirà a mantenere e migliorare il benessere associato all’attività fisica.
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L’Azienda Socio Sanitaria Territoriale Gaetano Pini-CTO, punto di riferimento per l’ortopedia, la riabilitazione specialistica, la reumatologia e la neurologia, a livello nazionale, comprende a Milano tre presidi ospedalieri: il Gaetano Pini, il CTO e il Polo Riabilitativo Fanny Finzi Ottolenghi. L’ASST Gaetano Pini-CTO – evoluzione della Scuola Ortopedica milanese nata nel 1874 – è specializzata in patologie e traumi dell’apparato muscolo-scheletrico, reumatologia e fisiatria. L’Azienda accoglie ogni anno più di 800mila utenti e i suoi specialisti lavorano con le più sofisticate tecniche di imaging, attraverso sale operatorie sia convenzionali sia dotate di robotica. L’ASST Gaetano Pini-CTO è centro erogatore per la presa in carico dei pazienti cronici nell’ambito delle patologie reumatiche e della Malattia di Parkinson.