Dolce, salato, inebriatoRubriche

Per Andrea Gurzi cucinare significa passione, tempo, dedizione, ricerca e sorriso ed è in questo momento storico che vuole esprimere il suo parere, “rischiamo, anche per il settore ristorazione, quella che da sempre è considerata una fuga di cervelli, che potremmo chiamare la “fuga dai fornelli”. Sempre di più chef italiani di talento trovano fama e fortuna all’estero. “L’intero sistema della ristorazione di livello in Italia ha bisogno di sostegno e innovazione. La parola chiave dovrà essere opportunità, per poter prestare la propria professionalità in Paesi dove ogni giorno avere la sensazione che possa accadere qualcosa di buono, invece che la certezza di dover lottare con la burocrazia e margini ridotti”.

Oggi Andrea è pronto a intraprendere nuovi progetti in Italia, che gli consentano di portare avanti la sua filosofia di cucina: “Credo che la cucina italiana sia un’autentica cultura: cultura della materia prima, della tecnica e del sapore. Ogni giorno provo a farne tesoro, portando innovazione, sempre con il rispetto che merita la tradizione”.

In un Paese come l’Italia, dove il settore del turismo e della ristorazione vale il 13% del Pil, i dati che giungono dalla Fipe Confcommercio parlano di 90mila tra gli oltre 333mila bar, ristoranti, pasticcerie e gelaterie che hanno deciso di non riaprire per il momento e pur avendo riaperto sette locali su 10, sono circa 377mila i dipendenti rimasti a casa.  

 “Mi auguro che l’emergenza finisca presto e che questa città, Milano, come tutte le altre città, possano godere ancora dell’allegria davanti ad un buon bicchiere di vino e magari un risotto con osso buco, accolti dall’ospitalità dei tipici ristoranti italiani noti in tutto il mondo!”

Nel passato dello chef spiccano gli anni passati nelle cucine stellate del Trussardi alla Scala e del Four Season di Milano, all’Harry’s Bar di Londra e di Beirut, dove Andrea si qualifica al primo posto in una delle competizioni HORECA Libano sfidando tutta l’alta cucina libanese. Grazie a questa competizione, Andrea ha ottenuto un importante riconoscimento, posizionando l’Harry’s Bar come miglior ristorante italiano di Beirut in svariate classifiche. La sua voglia di scoprire nuove tecniche lo porta a San Sebastian, dove varca la porta del ristorante 3 stelle Michelin, Arzak.

Andrea Gurzi, ricetta Alici ripiene

Ma è alla Taverna Moriggi, nel 2018, che lo Chef Andrea Gurzi assume la responsabilità di una brigata giovane e talentuosa. Qui l’ideazione della famosa Tartare di Vitello Tonnato e del Panettone arrostito con burro e salvia e tanti altri piatti “milanesi 2.0”; piatti classici, ma attuali e mai scontati, con ingredienti tradizionali. Anche in questa esperienza, Andrea ha ottenuto un altro riconoscimento, grazie alla recensione di Gambero Rosso citandolo come una delle migliori costolette alla milanese della città meneghina.

La ristorazione è tante cose insieme: servizio, qualità, cultura, tradizione, convivialità, innovazione, impresa, lavoro. Tanti piccoli e grandi valori che stanno insieme dentro una rete di prossimità che non ha eguali nel nostro Paese.

L’esperienza maturata da Andrea, anche all’estero con anni di gavetta e sacrifici, gli ha permesso di creare nuove idee, come le alici ripiene, dove ritroviamo nel piatto larappresentazione della pesca delle alici con le reti, con un croccante di riso al Plancton o il vitello tonnato, presentato scomposto, a mo’ di tartare, cotto a bassa temperatura, guarnito di salsa qua e là, arricchito di finferli sott’olio al ginepro e tartufo nero.

Durante la pandemia Andrea decide di sfruttare questo periodo investendo in un progetto digitale, dando vita al Il tuo Personal Chef. Un sito web, appena avviato e in continua evoluzione, dove mettere a disposizione tutto quello che ha imparato negli anni, ricette comuni ma con quel dettaglio speciale che non si trova nei comuni blog di cucina. Ma non solo, condivide anche tecniche e indicazioni utili per ottenere ottimi piatti, con l’obiettivo di condividere sia con i colleghi del settore, sia con gli appassionati di cucina che vogliono preparare qualcosa di diverso, tanti suggerimenti del mestiere!

Sono un sognatore appassionato e dedico il duecento per cento delle mie energie per migliorare e progredire in questo percorso professionale. E’ vero, il nostro settore, molto spesso, è catalogato sulla base di stelle acquisite. Ecco io conto di scoprire nuove stelle, questa è la mia vocazione e il mio desiderio più grande”.

 Insomma, uno chef a caccia di stelle.

Profilo

Classe 1990, calabrese di nascita, trasferitosi sin da piccolo a Milano. La passione per la cucina di Andrea Gurzi ha le sue radici quando, sin da bambino di divertiva a sbirciare mamma Jennifer in cucina.

Ed è da qui che inizia il viaggio di Andrea nel mondo delle cucine di prestigiosi ristoranti sia in Italia che all’estero, un viaggio ricco di passione, tradizione e di una forte dose di innovazione che contraddistingue il giovane Chef.

Nel 2007, durante gli studi, Andrea ha avuto l’opportunità di fare la prima esperienza lavorativa al Rifugio Col Alt, un vero ristorante gourmet a 2000 metri di quota, nella meravigliosa cornice dell’Alta Badia. E da qui, inizia l’amore vero per la cucina raffinata e di nicchia.

Nel 2009, al termine del C.A.P.A.C. Istituto Alberghiero di Milano, Andrea parte per Londra, dove avrà la possibilità di esplorare, ammirare e lavorare presso il famoso Harry’s Bar. Al rientro da Londra lo attende Trussardi alla Scala, il due stelle Michelin accanto al prestigioso Teatro Milanese.

Ma è nel 2010 che entra in contatto con Sergio Mei, che decide di farlo entrare a far parte della sua brigata nel ristorante del Four Season 5 Stelle Hotel. Qui, nei quattro anni di percorso, partendo da Commis di cucina raggiunge la posizione di Chef de Partie, concludendo il percorso con la responsabilità di supervisore dei reparti assegnati.

Il richiamo del mondo culinario internazionale porta Andrea, nell’estate del 2014, a Parigi al cospetto di Joël Robuchon, lo chef con il più alto numero di stelle Michelin: 32, dove ha avuto modo di aggiornarsi e migliorarsi in tecniche di alta cucina nonostante la breve esperienza.

A gennaio del 2015 Andrea accetta la sfida di occuparsi dell’apertura e della gestione dell’Harry’s bar di Beirut. Qui  pianifica e studia i menù, gli alimenti ed il relativo impiattamento, diventando Executive Chef. In questa esperienza si qualifica al primo posto in una delle competizioni HORECA Libano, sfidando tutta l’alta cucina libanese. Grazie a questa competizione Andrea ha ottenuto un ulteriore riconoscimento, posizionando l’Harry’s Bar come miglior ristorante italiano di Beirut in svariate classifiche.

È nel 2016, a Palazzo Parigi di Milano, che lo Chef può esplorare e approfondire la sua passione per l’Organizzazione e la supervisione della banchettistica degli eventi organizzati in hotel.

Ma la voglia di scoprire nuove tecniche di Andrea non si ferma qui. La prossima tappa è San Sebastian, dove varca la porta del ristorante 3 stelle Michelin, Arzak.

Di rientro a Milano, ad attenderlo c’è Mei, al San Pietro Bistrot, dove Andrea si occupa della cucina.

La riapertura della storica Taverna Moriggi, nel 2018, vede una rivoluzione in cucina con lo Chef Andrea Gurzi che si occuperà di una brigata giovane e talentuosa. Qui l’ideazione della famosa Tartare di Vitello Tonnato e del Panettone arrostito con burro e salvia e tanti altri piatti “milanesi 2.0”; piatti classici, ma attuali e mai scontati, con ingredienti tradizionali.  Anche in questa esperienza Andrea ha ottenuto un altro riconoscimento, grazie alla recensione di Gambero Rosso, come una delle migliori costolette alla milanese della città meneghina.

https://www.andreagurzi.it/

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenti sul post