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Il Questore di Catania Mario Della Cioppa ha emesso, nella giornata di ieri, 15 provvedimenti con i quali viene applicata la misura di prevenzione dell’Avviso Orale, nei confronti di altrettante persone ritenute socialmente pericolose, come previsto dal c.d. Codice Antimafia, ossia il D. Lgs. 151/2011 che ha innovato la normativa in materia.

I provvedimenti questorili, autonomamente adottati sulla scorta delle risultanze sulla condotta dei soggetti presi a esame, si basano sulla valutazione prognostica delle capacità delinquenziali dimostrate dalla persona, sulle sue capacità di incidere sulla sicurezza dei cittadini e mirano a stimolare un ravvedimento operoso nel soggetto colpito dalla misura stessa, di talché, messo a conoscenza delle implicazioni di una siffatta condotta antisociale, possa essere recuperato al corretto vivere civile.

Concetti nati per fronteggiare comportamenti criminali, si attagliano molto bene a coloro che vivono sul limen della legalità, con condotte, ampiamente censurabili da un punto di vista amministrativo, che cadono, spesso, nell’ambito dell’applicazione delle leggi penali.

È il caso dei posteggiatori abusivi e non deve sorprendere il fatto che un terzo dei provvedimenti di Avviso Orale riguardi proprio questa categoria – adesso emergente – di criminali. La denuncia penale che la reiterazione dell’attività abusiva di guardiamacchine comporta, infatti, è prevista da una norma di legge, l’art. 7 co. 15 bis del Codice della Strada che, in tal modo, inquadra questa fattispecie sotto una nuova luce.

Sono stati quattro i posteggiatori abusivi interessati dai provvedimenti del Questore Della Cioppa che, a più riprese, aveva avvisato della direzione che stava prendendo l’azione di contrasto contro questo odioso fenomeno: tolleranza zero e utilizzo di ogni strumento di legge per arginare la casistica.

Adesso, per i quattro si aprono orizzonti poco rosei: infatti, ferma la già confermata denuncia penale, ogni nuovo controllo che li sorprenda a esercitare l’attività di posteggiatore abusivo andrebbe incontro a una nuova denuncia e potrebbe costituire argomento per un’eventuale proposta al Tribunale per l’applicazione della più grave misura di prevenzione della Sorveglianza Speciale di P.S. Inoltre, i posteggiatori “avvisati” saranno segnalati per la revoca della la patente di guida e del “reddito di cittadinanza”.

Tale, ultimo, punto è stato il focus di recenti tavoli tecnici, tenutisi in Questura con la partecipazione di responsabili del Comando Provinciale della Guardia di Finanza, allo scopo di addivenire all’individuazione di agili strumenti di controllo e di accertamenti incrociati con le Banche dati dell’INPS, che consentano di adottare in tempi brevissimi le previste sanzioni penali per il reato di truffa e le immediate richieste di revoca del beneficio per quanti percepiscano tale sovvenzione in modo illecito.

Un segnale forte, quindi, quello della Polizia di Stato verso questa categoria di “fuorilegge” che non vogliono rinunciare agli illeciti profitti, guadagnati a spese della collettività e dell’immagine della città di Catania.

I provvedimenti adottati nei confronti di altri pregiudicati, condannati con sentenza definitiva, sono stati aggravati dalla proposta di revoca della patente di guida per carenza di requisiti morali e dal divieto di possedere o utilizzare, in tutto o in parte, qualsiasi apparato di comunicazione radiotrasmittente, radar e visori notturni, indumenti e accessori per la protezione balistica individuale, mezzi di trasporto blindati o modificati al fine di aumentarne la potenza o la capacità offensiva, ovvero comunque predisposti al fine di sottrarsi ai controlli di polizia, armi a modesta capacità offensiva, riproduzioni di armi di qualsiasi tipo, compresi i giocattoli riproducenti armi, altre armi o strumenti, in libera vendita, in grado di nebulizzare liquidi o miscele irritanti non idonei ad arrecare offesa alle persone, prodotti pirotecnici di qualsiasi tipo, nonché sostanze infiammabili e altri mezzi comunque idonei a provocare lo sprigionarsi delle fiamme, nonché programmi informatici ed altri strumenti di cifratura o crittazione di conversazioni e messaggi.

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