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Gli italiani continuano a sentirsi bene e, in larga parte, a essere attenti alla cura di sé e della propria immagine, ma la crisi Covid-19 ha inevitabilmente fatto sentire i propri effetti, con ripercussioni sugli acquisti di prodotti e servizi per il benessere, scesi nell’ultimo anno a 37 miliardi di Euro, contro i 43 miliardi del 2018 (rilevazione: ottobre 2018).

Questo il dato principale che emerge dal Rapporto sull’Economia del Benessere 2020[1], seconda edizione dell’indagine voluta da Philips e realizzata da DOXA per analizzare stili di vita, abitudini e tendenze di consumo degli italiani.

In Sicilia la spesa per il benessere ammonta a 3,3 miliardi di euro, dei quali il 41% è riservato alla sana alimentazione, il 22% alla cura del corpo[2] e il 18% all’attività fisica.

L’81% dei siciliani valuta positivamente il proprio stato di salute, un dato perfettamente in linea con la media nazionale ma in calo rispetto al 2018 (85%).

Malgrado la contrazione della spesa, le abitudini alimentari degli abitanti della regione sono rimaste stabili, mentre emerge una certa propensione verso le scelte eco-friendly. Quasi 4 su dieci tra i prodotti che i siciliani mettono nei propri carrelli sono green, contro una media nazionale di 3,6, e il 68% si dedica alla preparazione di cibi fatti in casa, la percentuale più alta in Italia e 4 punti percentuali in più della media nazionale.

Parallelamente alla contrazione della spesa per la Cura del corpo (-27%), è scesa la quota di quanti vi dedicano almeno un quarto del proprio tempo, che ora si attesta al 33%, sopra la media nazionale (31%) ma significativamente al di sotto del 50% della precedente rilevazione.

Restano sostanzialmente stabili le voci di spesa relative all’attività fisica e alla qualità del sonno, malgrado in questo ultimo ambito si sia assistito a un incremento della percentuale di siciliani che soffrono talvolta o spesso di insonnia, oggi il 61% del totale: più della media nazionale (59%) e della precedente rilevazione (52%).

In controtendenza la spesa per la Gestione dello stress, cresciuta del 10% malgrado una lieve contrazione dei livelli di stress percepiti, spinta in particolare dal wellness tourism. In Sicilia si registra infatti la più alta percentuale di chi lo ha praticato (23% Vs 20% media nazionale) e anche di chi sceglie strutture eco-friendly (14% Vs 9% media nazionale).

“La crisi indotta dal Covid-19 ha impattato anche sulla spesa che gli italiani dedicano a prodotti e servizi per il benessere, che hanno registrano una contrazione di oltre 6 miliardi rispetto al dato 2018” – ha commentato Simona Comandè, General Manager Philips Italia, Israele e Grecia. “A questo periodo di sfide senza precedenti, Philips ha risposto mettendo al centro 3 elementi chiave della nostra strategia: innovazione, digitalizzazione e sostenibilità. Creare dunque soluzioni all’avanguardia, in grado di fare la differenza, anche a distanza, per clienti e consumatori, e di supportare al tempo stesso i nostri obiettivi di sviluppo sostenibile. Abbiamo lavorato per trasformare un problema in un’opportunità e proprio la crescente attenzione dei consumatori italiani verso la sostenibilità e l’ambiente, emersa da questa seconda edizione del nostro Rapporto, ci stimola a rinnovare il nostro impegno quotidiano a migliorare la vita delle persone”.

Italia

L’81% degli abitanti del Belpaese valuta oggi positivamente il proprio stato di salute generale, un dato praticamente invariato rispetto alla precedente edizione del Rapporto. Ciononostante l’emergenza Covid-19 ha generato contraccolpi significativi sulle pratiche e gli acquisti orientate alla prevenzione, alla sana alimentazione e alla componente edonistica del benessere.

Sebbene la ripartizione del paniere di spesa sia in linea con quanto rilevato nella prima edizione della ricerca – 40% della spesa riservato alla sana alimentazione (vs 41% 2018), 23% alla cura del corpo[3] (vs 24% 2018) e 19% all’attività fisica (Vs 20% nel 2018) – sono i numeri in termini assoluti a far emergere un quadro sostanzialmente diverso. La spesa in sana alimentazione ammonta quest’anno a 14,9 mld di €, registrando una contrazione del -15% rispetto ai 17,5 mld del 2018, quella per la cura del corpo è scesa a 8,6 mld € dai 10,2 mld € della scorsa rilevazione (-15%), mentre quella per l’attività fisica è pari a 7,1 mld €, segnando un decremento del -17% dagli 8,6 mld € del 2018.

Dopo mesi di lockdown, in cui i cittadini italiani sono stati soggetti a elevati livelli di tensione e incertezza, non è casuale che a reggere il confronto con la rilevazione precedente siano proprio la spesa per la gestione dello stress (4,8 mld vs 4,9 mld 2018 pari a -2%) e per il sonno. Quest’ultima va addirittura in controtendenza, raggiungendo i 2,1 mld €: una crescita del +16% rispetto agli 1,8 mld € del 2018.


[1] Secondo Rapporto sull’economia del benessere. Osservatorio su abitudini e consumi degli Italiani, Doxa, giugno 2020. Metodologia CAWI sulle 10 principali regioni italiane (Piemonte, Liguria, Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Toscana, Lazio, Campania, Puglia, Sicilia).

Campione: 4.000 persone di età compresa tra i 18 e i 64 anni 50% uomini-50% donne.

[2] Non include la spesa per l’acquisto di prodotti cosmetici

[3] Non include la spesa per l’acquisto di prodotti cosmetici

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