Cronaca

“Il suono dell’organo nel contesto celebrativo, sostiene il canto unanime dei fedeli, espressione di quel cantico nuovo che sarà veramente tale se all’accordo degli strumenti e delle voci si unirà la santità della vita”.

Con queste parole del rituale, l’arcivescovo mons. Michele Pennisi ha benedetto il nuovo organo per la Cappella del Seminario arcivescovile di Monreale, donato dall’Arciconfraternita di Santa Maria Odigitria dei Siciliani in Roma in occasione del 60° anniversario di ordinazione presbiterale (29 maggio 1960) di mons. Giuseppe Mario Blanda, originario della chiesa monrealese, oggi del clero di Roma, già Primicerio dell’Arciconfraternita.

Mons. Blanda ha sempre mostrato grande attenzione verso il Seminario di Monreale in cui si è formato e per la formazione dei seminaristi; dieci anni fa, infatti, pensò di istituire con mons. Salvatore Cassisa l’associazione “Pro Seminario di Monreale” Onlus per contribuire con il 5×1000 alla formazione dei futuri presbiteri diocesani.

Mancava un organo per la Cappella del nuovo Seminario (che in questo tempo di pandemia abbiamo trasferito negli spazi ampi del Salone) e così i membri dell’Arciconfraternita, conoscendo l’amore di mons. Blanda per la sua diocesi di origine, hanno pensato a questo dono. Si tratta di un organo tedesco positivo, a trasmissione meccanica, tastiera completa di 56 tasti, con 280 canne e 5 registri: bordone 8, flauto 4, principale 2, quinta, terza soprani.

Mons. Giuseppe Mario Blanda (a sinistra) e Mons. Renzo Giuliano

L’organo è partito a fine novembre dalla Basilica romana di San Damaso ed è arrivato a Monreale con l’inizio del nuovo anno liturgico e, dopo essere stato accordato dall’organaro Giuliano Colletti di Chiusa Sclafani, ha accompagnato il canto tradizionale dello Stellario dell’Immacolata, le ore liturgiche e le celebrazioni eucaristiche di questi giorni. In occasione della benedizione, nella solennità dell’Immacolata, abbiamo voluto eseguire un inno mariano composto dal compianto rettore don Antonino Licciardi, “Te Beata, Vergine Maria”.

Esprimiamo un sincero grazie a mons. Giuseppe Mario Blanda, e per il tramite del nuovo Primicerio, mons. Renzo Giuliano, a tutta l’Arciconfraternita dei Siciliani in Roma, per questo dono così prezioso che sosterrà nella varietà dei timbri e delle voci l’accordo unanime della lode che quotidianamente eleviamo a Dio, sperimentando la bellezza sinfonica della Chiesa. Così, infatti, si espresse il Papa San Giovanni XXIII per la benedizione del nuovo organo nella basilica vaticana: “In questa unità nella varietà, che l’organo è in grado di simboleggiare, come non vedere l’immagine della Chiesa stessa nei suoi fondamentali attributi, sinfonia vivente, immagine della celeste Gerusalemme e quasi eco delle divine armonie?”.

Sit Laus Deo!

Don Giuseppe Ruggirello

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