Cronaca

Il Codacons, che in passato ha manifestato perplessità sulla riapertura delle scuole secondarie, in quanto, stando alle dichiarazioni degli esperti, produrrebbe un aumento dei contagi da coronavirus poichè i giovani (quali asintomatici) trasmetterebbero inconsapevolmente il coronavirus ai propri amici e familiari, chiede al Presidente della Regione Siciliana, Nello  Musumeci di non attivare la didattica in presenza, nemmeno al 50%.

E’ chiaro, sostiene il Codacons, che tutti vorremmo lo svolgimento delle lezioni in classe, ma purtroppo la curva epidemiologica evidenzia che in Sicilia non vi sono le condizioni per riaprire il 7 o l’8 gennaio. Inoltre, sebbene le scuole abbiano introdotto misure di sicurezza come l’obbligo delle mascherine e il distanziamento fisico per impedire i focolai, vi sono diversi altri aspetti da considerare.

Innanzitutto, occorre valutare il numero di mezzi pubblici, ossia se vi sia stato un significativo aumento dei mezzi di trasporto, onde scongiurare che l’elevato numero di studenti riempia ancor di più autobus e metropolitane, poi si deve considerare che stiamo per entrare nel periodo dell’influenza stagionale, che si sommerà al Covid 19.

Per di più, in Italia ed in Sicilia abbiamo il corpo docente più anziano d’Europa, con tutte le conseguenze che possiamo immaginare in caso di trasmissione, e poiché stiamo avviando la campagna vaccinale anti covid, un aumento dei contagi la rallenterebbe notevolmente.

Se si riflette anche sul fatto che in Sicilia solo  gli studenti delle scuole secondarie di II grado sono più di 240.386, sui recenti focolai di Capizzi nel messinese e di Valderice nel trapanese, sulle ben note criticità del sistema di trasporto nell’isola, e sul dato che la cd. variante “inglese” circoli ancor più rapidamente, appare evidente che occorre scongiurare a tutti i costi la riapertura delle scuole di grado superiore.

D’altra parte, scienziati, medici e virologi, continua il Codacons, sottolineano che i giovani sotto i venti anni sono quasi sempre asintomatici. Pertanto, conclude il Codacons, chiediamo all’Assessore all’Istruzione della Regione siciliana, Roberto Lagalla, e al Presidente Musumeci di ripensare alla decisione presa il 31 dicembre sulla riapertura delle scuole di secondo grado.

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