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Mentre ancora si respira nell’aria l’odore della festa di S. Agata che quest’anno è stata inusuale “straordinaria” interamente social celebrata nel silenzio, a porte chiuse, senza le tradizionali processioni e manifestazioni cittadine, l’associazione Onlus “Giuseppina Turrisi Colonna” ha promosso, domenica 7 febbraio, un Webinar sul tema: “Omaggio a Sant’Agata”.

Dopo i saluti introduttivi della presidente Anna Maria Di Falco ha preso la parola l’Assessore comunale alla cultura Barbara Mirabella, in rappresentanza del sindaco Salvo Pogliese ed ha espresso il plauso dell’Amministrazione per la lodevole iniziativa e per l’attenzione che l’Onlus dedica ai giovani, comunicando fra l’altro che proprio ieri ha ricevuto dal Sindaco la delega per le politiche giovanili.

Anche il Presidente del Consiglio comunale, Giuseppe Castiglione si è complimentato ed ha portato la sua testimonianza di cittadino e devoto che quest’anno non ha potuto condividere con il “popolo di Sant’Agata” l’entusiasmo della festa per la pandemia. Ha comunicato ai presenti che il Consiglio comunale ha deliberato la costituzione di una commissione comunale per la festa di S. Agata con la rappresentanza di tutte le forze politiche della Città.

Il Presidente del Comitato dei festeggiamenti agatini, Riccardo Tomasello, che quest’anno non ha avuto il ruolo di protagonista, non essendoci la festa esterna, ha testimoniato come da semplice “devoto” da casa con la famiglia ha seguito gli eventi religiosi trasmessi in streaming dalla Cattedrale a porte chiuse e nella fervida preghiera alla Santa Patrona ha auspicato che per la festa del 17 agosto, in ricordo del ritorno delle sacre reliquie da Costantinopoli, si possa nuovamente abbracciare Sant’Agata.

Ascoltando l’inno di Sant’Agata e le caratteristiche “cantate” il Maestro Fabio Raciti, docente di violino e direttore d’orchestra in numerosi concerti in onore di Sant’Agata a palazzo degli Elefanti, ha spiegato al pubblico collegato in video conferenza l’origine dei canti della sera del 3 febbraio, che nella concezione popolare preparavano il risveglio della Santa in vista dell’uscita dalla “cammaredda” il giorno 4 per la Messa dell’aurora.

Particolare attenzione ha dedicato a commentare i versi poetici degli inni dedicati a Sant’Agata e al canto delle Monache Benedettine la mattina del 6 febbraio prima del rientro in cattedrale.

E’ il testo del responsorio dei Vespri di Sant’Agata che con una suggestiva melodia gregoriana ripetono le parole della fervida preghiera della giovane martire morente.

Intervistando l’imprenditrice Cav. Mariella Gennarino si percepisce come la festa di S. Agata coinvolge anche le zone commerciali della Città, come Via Monfalcone, le iniziative promosse da cinque anni promuovono un afflato di devozione e di cultura mediante i concerti, la visita della candelora e quest’anno è stata dedicata una particolare attenzione al velo di Sant’Agata, protettrice delle tessitrice che per devozione nei giorni della festa non usavano i telai per rispetto e venerazione della Santa.

Le 15 esposizioni storiche del velo che hanno salvato la Città di Catania dalle eruzioni laviche e dalla peste sono state raccontate dal giovane storico delle festività agatine Daniele Cavallaro, nipote del dott. Andrea Dell’Acqua capo dei festeggiamenti agatini tra gli anni 60 e 80.

Molti particolari inediti sono stati raccontati all’attento pubblico con puntali citazioni di date e personaggi. Sono stati ricordati: il comm. Luigi Maina, il prof. Antonino Blandini, Mons. Gaetano Zito, cultori del culto agatino e custodi della storia della solenne festa popolare classificata al terzo posto a livello mondiale per partecipazione di fedeli e di folklore.

Mentre calano il sipario sugli eventi social del 2021 si comincia a progettare la nuova festa del 2022 e si auspica veramente suggestiva sul solco della preziosa tradizione del passato.

Giuseppe Adernò

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