Cronaca

«La vaccinazione per il personale della scuola va estesa anche agli assistenti all’autonomia e comunicazione e igienico-personali, altrimenti ancora una volta gli alunni con disabilità saranno penalizzati». A reclamarlo sono la Cisl di Catania, con le federazioni di categoria Cisl Scuola, Fisascat e Cisl Funzione pubblica.

La Regione Siciliana ha annunciato che dal 26 febbraio le prenotazioni per richiedere il vaccino anti-Covid sono aperte al personale docente e non docente. Mentre nei prossimi giorni, il servizio sarà esteso al resto del personale dell’intero mondo scolastico, e cioè quello degli asili comunali, delle scuole regionali, degli enti Oif e delle scuole paritarie.

«Ma a completare il quadro del sistema dell’istruzione scolastica – affermano Maurizio Attanasio, segretario generale della Cisl catanese, con i segretari generali di categoria Ferdinando Pagliarisi (Cisl Scuola), Rita Ponzo (Fisascat) e Danilo Sottile (Cisl Fp) – mancano all’appello, è il caso di dirlo, le figure professionali degli assistenti all’autonomia e comunicazione e quelli igienico-personale».

«Vogliamo sperare si tratti solo di una temporanea dimenticanza – aggiungono i quattro dirigenti della Cisl – altrimenti sarebbe ancora una volta da registrare una grave penalizzazione, oltre che pesante discriminazione, nei confronti di personale che è a tutto diritto inserito nel mondo della scuola e, soprattutto, è indispensabile per garantire il diritto allo studio e all’inclusione degli alunni più fragili, come quelli con disabilità. Si tratta di personale che, seppur di competenza degli Enti territoriali e, dunque, non strettamente di pertinenza degli organi scolastici pubblici, opera quotidianamente nelle scuole e, oltretutto, assieme ai docenti di sostegno è sempre stato presente a scuola per assistere gli alunni».

«Ecco perché – concludono Attanasio, Pagliarisi, Ponzo e Sottile – rivolgiamo alla Regione Siciliana un appello affinché venga sanata al più presto tale discriminazione nei confronti dei circa 2000 assistenti dell’area metropolitana catanese, che assommano a 8000 in tutta la Sicilia». 

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