Cronaca

“Invece di restare a guardare impotenti ed assistere a copiose perdite di acque irrigue e idriche, a causa di una rete diventata nel corso degli anni un colabrodo a causa di poca manutenzione, perché non si pensa subito a porre rimedio, assumendo tutti gli operai che hanno già lavorato nei consorzi di bonifica di Sicilia E che possono immediatamente intervenire e rendere di nuovo efficiente l’accumulo e l’erogazione di acqua nella nostra isola? Non ci vuole tanto. Basta fare… e non rinviare!” A sostenerlo è Ernesto Abate, Segretario regionale ma anche nazionale “Consorzi Bonifica” del SIFUS CONFALI.

Per Abate “sono gravi i bilanci dei volumi d’acqua invasati nelle dighe siciliane, poiché al primo maggio risulterebbe un ammanco pari a 85 milioni di metri cubi d’acqua in meno, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno e comunque, sono stati invasati appena 5 milioni di metri cubi d’acqua circa, nell’ultimo mese. Purtroppo sono dati sconfortanti che dichiarano di fatto i grandi ritardi delle Politiche Agricole e Forestali messi in campo! E questo accade quando si sceglie di prendere tempo per pianificare le riforme di settore e non si investe sulle professionalità interne acquisite nel tempo e sul territorio. Facile attribuire le colpe al cambiamento climatico, come se l’uomo e le scelte consumistiche non abbiano contribuito tanto quanto la scadente attenzione sul vettoriamento e sull’accumulo delle risorse idriche e alla mitigazione del dissesto idrogeologico. Sarebbe più onesto battersi le mani al petto, per fare un ‘mea culpa’ sia dal mondo politico che da quello tecnico che si è susseguito nell’ultimo ventennio.

Da sx Maurizio Grosso ed Ernesto Abate

Nessuno -aggiunge il Segretario regionale “Consorzi Bonifica” del SIFUS CONFALI- è indenne da colpe e non si può fare come gli struzzi, se si vuole dare un futuro a questa società e a questo territorio che, a seguito di queste gravi inadempienze, garantisce sempre meno il cibo e soprattutto la salubrità che ne deriva. Ricordo, infine, a chi fa finta di non sapere, che operai idraulico forestali e operai dei consorzi di bonifica sono a casa in attesa di lavoro, addirittura da luglio 2020, assunti paradossalmente solo per pochi mesi all’anno, come se le catastrofi non fossero all’ordine del giorno. Nel contempo attendiamo che si mantengano gli impegni assunti in accordo Stato-Regione e in accordo con quanto approvato nella legge di stabilità finanziaria per la quale il Governo regionale e il Parlamento siciliano si sono impegnati a realizzare le riforme annunciate. Peraltro, per i consorzi di bonifica è stata già individuata una risorsa pari a 3 milioni di euro che servirà a stabilizzare il personale. L’impegno c’è. Adesso però –conclude il segretario Ernesto Abate- bisogna passare ai fatti per senso civico e obbligo morale. E come facciamo sempre, vigileremo affinchè questo accada”.

A tal proposito il segretario generale SIFUS CONFALI, Maurizio Grosso, coglie l’occasione per ribadire che “la proposta del nostro sindacato nazionale è quella di sempre, ovvero quella di mettere assieme lo sviluppo della forestazione in Sicilia, la salvaguardia dell’ambiente e la messa in sicurezza del territorio. E intervenendo su questo sistema –sottolinea Grosso- sarà possibile consentire ai lavoratori di poter finalmente lavorare tutti i giorni dell’anno. Quindi, ci aspettiamo che il Governo siciliano si muova proprio in questa direzione. Ciò richiede uno sforzo da parte di tutti, ma proprio di tutti, affinché la tanto agognata stabilizzazione occupazionale e valorizzazione delle professionalità dei lavoratori possano finalmente essere coniugate con sicurezza sul lavoro e garanzia di legalità del lavoro”.

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