SpettacoloTeatro

Domenica 13 giugno, con il radiodramma di Arthur Schnitzler diretto da Nicola Alberto Orofino, nuovo appuntamento di sinESTEsie – EStensioni TEatrali, trasmissione di Radio Teatro Città on Web. “Girotondo” è un grande laboratorio di libertinaggio poetico. Non tanto per le tematiche, quanto per la sua irrituale struttura che ne fa uno dei testi di più difficile interpretazione”. Così il regista Nicola Alberto Orofino parla di Girotondo (Reigen)  dello scrittore e drammaturgo austriaco Arthur Schnitzler. Un testo rivoluzionario che arriva ora on air, nella riduzione per radiodramma nell’ambito di sinESTEsie– EStensioni TEatrali, trasmissione del progetto Radio Teatro Città on Web prodotta dal Teatro della Città – Centro di Produzione Teatrale, in collaborazione con l’Università di Catania).
L’appuntamento, in palinsesto per domenica 13 giugno, ore 19 (replica lunedì 14 alle ore 13)  fa parte del percorso Novecento e sarà, come sempre, fruibile sui vari canali multimediali del Teatro della Città e dell’Ateneo catanese: sarà fruibile sul sito teatrodellacitta.it, sulla pagina fb teatrobrancati e sui vari canali multimediali dell’ateneo catanese (radiozammu.it; in FM sulla frequenza 101.00 MHz; su Spotify (podcast “Sinestesie“) in video sul canale YouTube zammù tv – Università di Catania (playlist “Sinestesie”).
Protagonisti del radiodramma diretto da Nicola Alberto Orofino sono gli attori Barbara Giordano e Andrea Panigatti mentre il professore Ferdinando Gioviale presenterà l’opera dell’autore austriaco introducendo gli ascoltatori a questo “testo emblematico di Schnitzler senza cui non si può conoscere il suo teatro. Un testo pieno di leggerezza eppure capace di tenere in sé tanti anfratti. Un dramma circolare che espone una concezione dell’eros che può essere anche cruda e senza abbellimenti e quindi assolutamente in linea con i tempi”.
E tutti questi ingredienti si ritrovano nella versione radiodramma. “In questa edizione radiofonica – dice Orofino – abbiamo optato per una riduzione del testo. Proponiamo quattro scene delle dieci presenti nell’opera. Una sorta di studio, un primo approccio, forse, per una messa in scena futura. Testo rivoluzionario sia per il tema proposto, sia per la sua struttura circolare per la quale dieci personaggi di dieci differenti condizioni sociali e umane (la prostituta, il soldato, la cameriera, il giovane signore, la giovane signora, il marito, la ragazzina, il poeta, l’attrice, il conte), in una serie di dieci quadri dialogano due alla volta. Dialoghi, che prevedendo un atto sessuale (mai agito in scena), hanno a loro volta una struttura a due fasi: pre e post sesso”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenti sul post