Turismo

Il turismo di lusso, nonostante la crisi provocata dalla pandemia Covid-19, mantiene un trend crescente e può rappresentare un veicolo di sviluppo e di crescita economica anche per la Sicilia. Un tema che è stato al centro della presentazione di una media experience, organizzata da Sicily Personal Experience che declina il lusso, non solo come concetto di comfort, ma soprattutto come “esperienza” unica di vivere un territorio. Un confronto tra operatori economici, mondo accademico ed istituzioni, sui temi del viaggio esperienziale in Sicilia, su quali opportunità di sviluppo il segmento “lusso” possa rappresentare e su quali nicchie di mercato sia in grado di intercettare. In video collegamento anche l’‘assessore regionale al Turismo, Manlio Messina, che ha annunciato “la Sicilia parteciperà a settembre alla fiera del lusso Cannes Yachting Festival”.

Le premesse e le intenzioni, dunque, ci sarebbero tutte per puntare su un segmento da milioni di euro, così come emerge anche da uno studio appena pubblicato del CNR-IRISS di Napoli e inserito nel XXIV Edizione del “Rapporto sul Turismo Italiano”: I ‘big spender’ hanno voglia di tornare a viaggiare e a spendere. Entro il 2025, la base di clienti del lusso si espanderà a 450 milioni, rispetto ai 390 milioni del 2019.  

Gli scenari dei viaggi di lusso per il 2021 sono molteplici, come è evidenziato nel rapporto CNR-IRISS, con una previsione di crescita che varia dal +10/+12% al +17/+19%, a seconda dell’evoluzione del Covid-19. Aumentano i Millennials, i nati tra i primi anni Ottanta e la metà degli anni Novanta, che rappresentano il 20% dei turisti internazionali, e costituiranno probabilmente l’ancora di salvezza per gli operatori del luxury travel durante la nuova fase di ripartenza post pandemia, rafforzando contestualmente il concetto che il modo di offrire i pacchetti viaggio dovrà necessariamente cambiare per rispondere alle mutate esigenze dell’utenza.

“Quello che i viaggiatori di lusso oggi cercano è esclusività e centralità – ha sottolineato Alessia Russo, co-founder Sicily Personal Experience nell’incontro che è svolto nella struttura ricettiva Monaci Terre Nere – Quello che si aspettano, è ottenere ciò che desiderano senza doverlo chiedere”.

“I nostri clienti sono abituati ad ogni forma di comfort quello che non conoscono è il territorio – ha spiegato Giovanna Manganaro, direttore del country boutique hotel– L’esperienza diventa dunque il lusso di scoprire un territorio in modo unico”.

“Quello che vorremmo “trasferire” è il nostro concetto di “experience – commenta il secondo co-founder di Siciliy Personal Experience Fabio Puglisi – un aspetto sempre più importante dei viaggi di lusso è il benessere. L’acquisizione di “esperienze innovative, insolite ed esotiche”, è caratteristica dei ‘big spender’: alloggiare in suite e ville esclusive, cenare in ristoranti sofisticati e premiati che offrono esperienze culinarie uniche, visitare cantine, svolgere attività di benessere come trattamenti spa e massaggi. Per questa ragione abbiamo stretto collaborazioni e partnership con diverse imprese del lusso, gli enti pubblici devono fare la propria parte”

Come a dire che in Sicilia diventa condizione imprescindibile l’adozione di un modello di standard condivisi, dai privati, dagli enti che gestiscono siti di interesse artistico-culturale e dalle istituzioni. Perché se da un lato i privati, investono su un’offerta ritagliata come “esperienza” e far vivere il territorio in maniera “unica”, dall’altro, enti ed istituzioni che gestiscono l’immenso patrimonio della Sicilia non possono disattendere i criteri di eccellenza nell’erogazione servizi nè far mancare programmazione e marketing territoriale, “perchè ogni nostro sforzo verrebbe vanificato”, ha commentato Alessia Russo. La cultural experience organizzata in questa occasione alla Valle dei Templi di Agrigento è stata l’occasione anche per incontrare il direttore del parco Archeologico Roberto Sciarratta. “Gestiamo 40 siti, il lockdown ha cambiato il modo anche di fruire dei beni culturali. Quello del viaggio esperienziale è una nostra sfida: immergere il viaggiatore non solo nella conoscenza dei luoghi, ma nella storia che essi raccontano. Il contributo dei giovani è fondamentale”.  

Serve, dunque, competenza e formazione, ecco perchè anche l’università di Catania è già da tempo entrata in campo. “Come formatori – ha sottolineato Simona Monteleone del Dipartimento Scienze della Formazione, corso di laurea Scienze del Turismo dell’Università di Catania –prepariamo i ragazzi ad affrontare con nuove competenze il cambiamento nell’offerta turistica la specializzazione su piccoli segmenti è la carta vincente”.

Non bastano più una bella terra e beni culturali – ha aggiunto Eleonora Pappalardo, docente di archeologia DISFOR Unict – occorre creare circuiti e fare la giusta promozione”.  Le risposte dell’assessore al Turismo non si sono fatte attendere. “Da due anni lavoriamo per promuovere in maniera settorializzata la Sicilia, non solo lusso, ma anche turismo ecosostenibile e religioso. Saremo protagonisti il prossimo ottobre – ha annunciato – di una fiera internazionale sul turismo sportivo e grazie a una collaborazione tra l’università Bocconi di Milano e gli atenei siciliani, daremo vita al primo Osservatorio internazionale del turismo sportivo”.

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