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È una corsa senza sosta quella dei “Fratelli Noir” di Daniele Gangemi (nella foto), il regista indipendente italiano che si è messo più in vista nel panorama festivaliero internazionale degli ultimi mesi.

Dalla data del suo lancio ufficiale infatti, il 30 ottobre del 2020, quest’ultima opera di Gangemi ha collazionato ben 61 “Official Selection” nei festival più prestigiosi di tutto il pianeta, portando a casa ben 27 riconoscimenti internazionali, tra premi e menzioni d’onore da parte delle giurie dei diversi festival.

Ultimo, ma solo in ordine cronologico, è l’ambito riconoscimento come “Miglior Film Internazionale” ottenuto alla 17ª edizione del celebre “Annual ReelHeART Film and Screenplay” di Toronto, nell’Ontario, in Canada.

È un cammino decisamente da record quello di Gangemi e della sua preziosa creatura, che non stupisce però gli addetti ai lavori, che ricordano bene infatti come già all’esordio, con la sua opera prima dal titolo “Una notte blu cobalto” (con Alessandro Haber, Corrado Fortuna, Regina Orioli, Valentina Carnelutti e Vincenzo Crivello come strepitosi interpreti e Giuliano Sangiorgi dei Negramaro come compositore di una colonna sonora intensa e struggente), fosse torno a casa dalla 42° “WorldFest-Houston International Film Festival” (il più antico festival indipendente di cinema al mondo, che negli anni ha scoperto maestri come Steven Spielberg, George Lucas, Ang Lee, Ridley Scott, Robert Rodriguez, i Fratelli Coen, Spike Lee, Oliver Stone e David Lynch, assegnandogli il loro primo riconoscimento cinematografico) con il riconoscimento più ambito per un esordiente: quello per la “Migliore Opera Prima”.

Nel frattempo c’è molta curiosità e molta attesa, da parte del pubblico, della critica e degli addetti ai lavori, per la sua opera seconda, sulla quale Gangemi, con estrema attenzione ed impegno , sta riflettendo già da anni.

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