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Il Centro culturale e teatrale Magma, diretto da Salvo Nicotra -nell’anno dei quarant’anni di attività (1981-2021) – ha inaugurato la propria estate teatrale, lo scorso fine settimana, nella Corte del Castello Ursino di Catania, all’interno del ricco cartellone “Catania Summer Fest”, curato dall’Amministrazione comunale, con due spettacoli dell’autore, attore e regista messinese Antonio Caruso, “Il Drammaturgido” con Antonio Starrantino e “Dialoghi sens’Atti” con Antonio Starrantino e Antonio Caruso. Regia di Antonio Caruso, aiuto regia di Donatella Marù.

Locandina Magma

Nel primo dei due spettacoli, “Il Drammaturgido”, diretto dallo stesso autore, aiuto regia Donatella Marù e musiche di Beethoven, l’unico attore in scena, Antonio Starrantino, sente il bisogno, la necessità di raccontarsi agli altri e quindi di esistere. E’ una pièce, nata nel 2002, dai tanti volti (comico, grottesco, demenziale, ironico e tragico), che raccoglie storie e che mette in evidenza, attraverso la conoscenza dei personaggi proposti, i problemi della nostra società quali incomunicabilità, alienazione, disadattamento, frustrazione, solitudine, invisibilità. Problemi, nevrosi, disallineamenti, raccontati dall’autore e dall’interprete con  divertente serietà. L’inizio, con l’autore in scena, per una breve introduzione, richiama il più famoso “Sei personaggi in cerca d’autore” di Luigi Pirandello, ma poi lo spettatore vede materializzarsi, per volontà di un autore che li ha liberati, i personaggi più strani: un pizzaiolo travestito da killer, una cubista schizofrenica e borgatara, mogli zelanti ed assillanti, un medico folle e tanti altri che cercano una loro personale dimensione. L’autore ha deciso di liberarli, “forse meno reali ma più vivi”.

Personaggi de “Il Drammaturgido

Le figure, i personaggi, che si presentano al pubblico, inducono sì alla risata, ma è un pirandelliano riso amaro in quanto il testo è volutamente di denuncia contro un sistema, una mentalità, un modus vivendi che bisogna sforzarsi di cambiare. Applausi finali per l’autore e per Antonio Starrantino, abile nel proporre dieci personaggi, cambiandosi d’abito con destrezza e dimostrandosi sempre più maturo ed istrionico. Ricordato alla fine lo scomparso attore Fabio Dulzetto che faceva parte delle prime edizioni di questo spettacolo.

“Il Drammaturgido” – ha spiegato Antonio Caruso – è nato per  giocare con i linguaggi, con il dramma, con la tragedia, la commedia, la farsa. Per giocare con il teatro, con le citazioni, la parodia, il costume. I personaggi astrusi e la loro ansia di esserci, di essere insieme agli altri, rappresentano, ora come allora, la fotografia di una società ingarbugliata, confusa, sconcertata e sconcertante, eppure viva. Nel 2002 è stato realizzato da un gruppo di quattro attori e ha vissuto dal 2002 a oggi sei diverse edizioni per quattro, per tre e per sette  attori. L’evoluzione di quell’idea ha portato a considerare l’ultima edizione, nata nel 2013 e che ha visto tutto lo spettacolo nelle mani e nella voce di un solo attore, come un passaggio assolutamente naturale del processo creativo”.

La seconda pièce “Dialoghi Sens’Atti” – testo nato nel 2002 con alcuni brevi dialoghi scritti ed inseriti nelle varie edizioni, dal 2002 al 2013, de “Il Drammaturgido”- con la regia dello stesso autore, aiuto regia e costumi di Donatella Marù, vede al centro della scena solo due sedie e due personaggi (due amici, due parenti o semplici conviventi) che non fanno altro che evidenziare, raccontare allo spettatore ed a loro stessi il vuoto dell’esistenza, la nostra incomunicabilità in una società, in una realtà sempre più caotica ed imprendibile. I due vivono in una forma anomala di costrizione che li obbliga a vivere insieme lo stesso spazio e lo stesso tempo senza poter o voler uscire da esso (e ci viene in mente allora la vita a-sociale dei nostri ultimi due anni). Nel loro non luogo i due personaggi parlano di nulla, a volte per ingannare il tempo, altre volte per ammazzare il tempo, spesso per bloccare il tempo. Gli argomenti sono i più disparati ed i dialoghi sono sempre tra il reale ed il surreale e si finisce per respirare un’aria dal sapore beckettiano, con giochi di parole, gesti e giochi di silenzi tra presenza ed assenza, tra forma e sostanza. Le parole dei due si soffermano sul tutto e sul nulla, passando dai bisogni ai desideri, dagli angeli a Dio.

Antonio Starrantino e Antonio Caruso – Foto Simone Nicotra

L’autore ed il Centro Magma hanno voluto riproporre questo testo con il pensiero alle varie prigionie vissute negli ultimi tempi. Un tentativo per raccontare, in modo anche scanzonato, aspetti dell’esistenza umana e far vivere allo spettatore una realtà che passa attraverso piani differenti, da “sentire” e poi da vedere ed ascoltare”.

Abili in scena a dialogare di nulla e del vuoto della vita sono Antonio Starrantino ed Antonio Caruso che, alla fine, raccolgono gli applausi del pubblico. I suoni, le musiche dello spettacolo sono del compianto Francesco Prinzivalli, musicista legato alla storia del Centro Magma, ricordato alla fine da Antonio Caruso.

Prossimi appuntamenti del Centro Magma con la sezione concertistica estiva (progetto artistico di Salvatore Daniele Pidone), sempre al Castello Ursino di Catania, il 9 e 10 settembre, alle ore 21.00, con “Soundtracks and Musical” con Sandy Troina (voce) e Mario Nicotra (pianoforte) e “Concerto per flauto e chitarra” del Duo Nelly Italia e Maurizio Agrò. L’11 e 12 settembre Al Castello Ursino di Cataniaritorno al teatro, al Castello Ursino, ad un anno dalla scomparsa del compianto giornalista e drammaturgo Giuseppe Mazzone, con la pièce “No, non sono Molly Bloom” con Barbara Cracchiolo e regia di Salvo Nicotra.

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