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Cosa sarebbe la vita senza le favole, i sogni, la poesia? Ed in questi periodi difficili, in questi giorni di falsa condivisione, di sorrisi oscurati dall’ipocrisia e dalla cattiveria, incontrare le parole, i versi, il sorriso autentico, sincero, di Raffaele Pisani è un vero miracolo, un confortevole rifugio costruito su solide basi di poesia, sensibilità e modi da galantuomo d’altri tempi, di chi non ha perduto la speranza e la voglia di sognare, di vedere un mondo più giusto, equilibrato, a misura d’uomo.

Raffaele Pisani

Per chi non lo conoscesse Raffaele Pisani, nato ad Afragola (Napoli) nel 1941, è uno dei poeti più prolifici e significativi di fine Novecento. Cresciuto alla scuola dell’indimenticabile E. A. Mario, l’autore della “Leggenda del Piave” e di altre bellissime canzoni quali “Santa Lucia luntana”, “Maggio si tu” e “Tammuriata nera”, vive a Catania dal 1989, dopo avere sposato la catanese Francesca Musumeci. Definito come “l’autentica e schietta voce di Napoli”, la città che con i suoi versi ha spinto a ribellarsi contro le ingiustizie ed il degrado morale, Pisani, del quale mi onoro di essere amico da tanti anni, mi ha fatto avere di recente, con tanto di preziosa dedica, una copia del suo elegante volume “Napoli Nobel…issima”, 36 pagine, pubblicato a luglio 2021 per i tipi di Grimaldi & C. Editori, una vera e propria favola, delicata, piena di speranza e di ironia.

Il volume è impreziosito dalla prefazione di Mauro Giancaspro e dalle illustrazioni in copertina di Francesca Moretti. La prima versione, in versi e scritta in lingua napoletana, risale al 2013, oggi invece la nuova edizione offre una rielaborazione in prosa e in italiano che conserva il sapore autentico che caratterizzata da decenni l’intera produzione dell’autore.

Copertina “Napoli Nobel…issima”

Ma di cosa parla “Napoli Nobel…issima”?. Come accennato, è una favola, permeata di tanta speranza e positività e di consapevolezza. Ci troviamo in Svezia, in tempi recenti, alla corte del re: al risveglio da un sogno meraviglioso che gli ha “lasciato una sensazione dolcissima nel cuore”, il sovrano consulta i suoi più fedeli consiglieri fino a stabilire di creare un nuovo Premio Nobel, da assegnare alla città che si distingua di più per bellezza, pulizia, ospitalità, architettura, storia e stile. La commissione incaricata parte quindi per visitare le varie metropoli, fino a quando sulla via del ritorno non capita involontariamente a Napoli, a causa di un imprevisto che la metterà di fronte alla più sorprendente delle sorprese. Infatti quanto si sentiva raccontare sui difetti di Napoli è falso e la città è incantevole, ospitale, brilla per buona cucina, per panorami e palazzi eleganti, si è liberata di spazzatura, problemi sociali, mala amministrazione e criminalità. La Commissione non crede ai propri occhi: tutto ciò è reale e Napoli vince il Nobel, è proclamata regina delle città e Paradiso in terra.

Ma come è nata l’idea di scrivere questo delizioso e prezioso volume? Lo spiega lo stesso Raffaele Pisani: “Nel 1892 Benedetto Croce, Salvatore Di Giacomo ed altri letterati fondarono la rivista “Napoli Nobilissima”, al fine di descrivere e illustrare la storia artistica di Napoli  e di tutte le sue bellezze, sollecitando così le autorità di allora a migliorare le cose.  Ebbene io, parafrasando il titolo del famoso periodico, ho scritto il poemetto “Napoli Nobel…issima” sognando che la mia città, amministrata da politici illuminati e abitata da abitanti civili, possa ritrovare, quanto prima, l’antico splendore e ritornare capitale del mondo per arte, bellezza e cultura”.

“E dire che – scrive l’autore nelle ultime righe del libro, rivolgendosi ai veraci figli di Napoli – basterebbe un pizzico di serietà e di garbo in più per diventare sul serio il posto migliore del mondo. Chissà che un giorno, magari…Quanto a me, non perdo la speranza”.

Raffaele Pisani e la moglie Francesca

Con la nuova edizione di “Napoli Nobel…issima” Raffaele Pisani conferma ancora di più la sua sensibilità di uomo e di poeta autentico e soprattutto il suo amore infinito nei confronti della sua Napoli. “La mia Napoli più bella – sottolinea Pisani – si ferma al 1970. Quando la malavita cominciò a far circolare la droga, iniziò a proliferare la microcriminalità. Da allora non siamo stati più bene, continuiamo a non essere degni della bellezza e della cultura di cui sono impregnate tutte le pietre di Napoli. Un gruppo di scellerati è stato capace di ridurci da “figli di città regina” a “figlie ‘e munnezza”! Ma, io credo fermamente nella giustizia, e soprattutto nella giustizia divina!”.

In “Napoli Nobel…issima” emerge la grande umanità e semplicità del poeta, di un uomo come Raffaele Pisani che si eleva dalla quotidianità fatta di meschinità ed egoismi da quattro soldi. Un uomo che il sottoscritto si vanta di avere come amico, ormai da parecchi anni. “L’amico” che non chiede, che non critica ed anche se non lo vedi e non lo senti da tempo, sai, però, che non ti ha dimenticato e con lui hai una vera e propria corsia preferenziale dei pensieri, sei sempre connesso sulla stessa frequenza. E lo ritrovi ancora, ieri come oggi, a lottare in una società ormai scolorita e graffiata dall’egoismo, dall’incomunicabilità e da una inutile crudeltà.

Raffaele Pisani legge “Napoli Nobel…issima”

1 commento

  1. Maurizio carissimo, ancora una volta mi hai onorato con la tua proverbiale generosità. Sono sinceramente commosso e felice e ti ringrazio di cuore. Spero di rivederti quanto prima per riabbracciarti con la fraterna amicizia che ci accompagna da 40 anni. Grazie ancora, Maurizio gentilissimo e caro. Grazie di cuore con l’affetto che mi unisce a te e alla dolcissima Marisa da sempre. Vi sono sinceramente riconoscente. Raffaele

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