Cronaca

Nell’intervento conclusivo  della 49^ edizione della Settimana Sociale dei cattolici italiani , che si è svolta a Taranto dal 21 al 24 ottobre sul tema “Il pianeta che speriamo. Ambiente, lavoro, futuro. #tuttoèconnesso”, mons. Filippo Santoro, Arcivescovo di Taranto e presidente del Comitato scientifico e Organizzatore delle Settimane Sociali, ha chiaramente e con forza proposto ciò che dai quattro giorni di lavori è emerso, in un clima di sinodalità e di partecipazione attiva tra i delegati delle comunità ecclesiali di tutte le diocesi italiane, vescovi, economisti e politici, con un richiamo anche agli impegni assunti nella precedente edizione delle Settimane sociali di Cagliari di 4 anni orsono  e agli appelli e alle richieste alle istituzioni del governo italiano e dell’Europa.

In particolare alla Chiesa italiana mons. Filippo Santoro (nella foto) ha chiesto per i prossimi anni a venire “che le parrocchie e le diocesi prendano l’impegno di 1) promuovere la nascita di cooperative di comunità, cooperative di consumo, comunità energetiche e gruppi di acquisto solidale (GAS), 2) Studiare, capire e valorizzare la vocazione del proprio territorio, 3) Valorizzare le aree interne anche attraverso la pastorale rurale, 4) Di essere audaci nel rivedere l’impostazione della formazione verso i giovani, non aver paura di proporre nelle catechesi l’amore e la cura della Casa Comune, l’iniziazione cristiana sia anche iniziazione al saper abitare il mondo in cui buon Dio ci da vivere; 5) Provvedere a che vi sia nelle diocesi e nelle parrocchie un referente con la relativa competenza per la pastorale sociale, del lavoro e dell’ecologia integrale, 6) Adoperarsi per la valorizzazione del ruolo della donna nella Chiesa ed in politica sostenendo misure per il tempo di cura della famiglia, 7) Favorire e partecipare ai gruppi di cittadinanza attiva che nascono dai problemi del territorio.

Sette punti di un’alleanza che tocca il cuore dell’impegno sociale di ogni cittadino , la centralità di ogni azione tesa al bene comune e nel rispetto del giusto profitto, in ambito lavorativo e nella tutela della salute.                                                                                                                                                 

Tra le tante, in ambito più strettamente ecclesiale e parrocchiale, la  realizzazione di “comunità energetiche”. “Sappiamo – ha detto l’Arcivescovo – che abbiamo bisogno di circa 7 gigawatt di nuova produzione da fonti rinnovabili all’anno se vogliamo raggiungere l’obiettivo di emissioni nette zero nel 2050. Se in ciascuna delle 25610 parrocchie del nostro paese si costituisse almeno una comunità energetica che produce al livello massimo possibile di 200 chilowatt (o facesse nascere più comunità che arrivano complessivamente a quella produzione di energia) avremmo dato il nostro contributo con 5,2 gigawatt di nuova produzione da fonti rinnovabili”.  

E anche la realizzazione nelle parrocchie e diocesi di comunità “carbon free” premiando quanti, aziende e singoli sanno “coniugare valore economico, dignità del lavoro e sostenibilità ambientale coerentemente con le numerose prese di posizione nella dottrina sociale che evidenziano il ruolo fondamentale del consumo e del risparmio sostenibile come strumento efficace di partecipazione di tutti alla costruzione del bene comune”.                                                                                          

E poi, concludendo: “Ce la possiamo fare tutti insieme. Ci vuole solo coraggio! Cari fratelli vescovi, cari delegati e delegate, carissimi giovani lo stile di questa Settimana sociale ha dimostrato che il Pianeta che speriamo è già cominciato… Un percorso si è già aperto grazie alle agorà digitali che si sono aperte e in cui tutti siamo coinvolti. Ma non possiamo perdere un giorno di tempo. Con i tre segnali stradali che il Papa ci ha proposto: gli attraversamenti, il divieto di sosta e l’obbligo di svolta cominciano subito... Impariamo da Papa Francesco con lo sguardo contemplativo e la concretezza nell’affrontare i problemi”!

Per il testo completo di mons. Santoro vedi il link https://l.facebook.com/1405478129728401/posts/2831232303819636/?sfnsn=scwspwa

 V.C.

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