Cronaca

Fratel Biagio Conti non si risparmia. Il fondatore della Missione di Speranza e Carità, che ospita in gratuità circa 500 poveri in nove comunità in Sicilia ci ricorda – e sappiamo che si trova ancora in preghiera e a digiuno a pane ed acqua in una grotta del palermitano dal 9 luglio scorso – che la festa di Halloween è negativa per tutti perché violenta, e soprattutto per i bambini, per la loro crescita. E lo fa con il suo solito fare di accorati appelli che partono dal cuore e sono diretti a uomini, donne e istituzioni. Diretti ai giornalisti anche, in quest’occasione, perché non promuovano interesse e curiosità su questa ricorrenza macabra e diseducativa che non ci appartiene.

Preoccupato mi rivolgo a tutte le istituzioni, ai giornalisti, a tutte le realtà religiose, ai non credenti, alle scuole e a tutte le famiglie; non si permetta di promuovere questa orribile festa di Halloween facendola apparire come uno scherzo, un gioco con teste decapitate, occhi cavati, mani e piedi tagliati, scheletri e mostri di ogni genere…

Mi sento in dovere di fare un appello a tutta la società – sottolinea il missionario laico  – affinché possa fare una attenta riflessione per comprendere che la festa di Halloween non è uno scherzo, un gioco, ma è un rito altamente negativo, pericoloso, violento, macabro e diseducativo per tutti, ma soprattutto per i bambini, danneggiando la loro crescita. 

Trasmette e istiga al male, all’orrore, alla violenza e così danneggia e inganna i bambini plagiandoli e illudendoli che è una festa come tutte le altre ed invece è tenebrosa ed è un rito satanico. Attenzione, siamo già schiacciati e terrorizzati da una società piena di fatti di violenza e di omicidi in ogni paese o città, nelle famiglie, nelle scuole e nelle piazze. Adesso basta diseducare, trasmettere il negativo ed istigare alla violenza, cioè al male, i piccoli, i giovani e i meno giovani…

Rispondiamo al male con il bene, divulgando i veri valori, i sani principi, il bello e il giusto, la pace e la vera giustizia, educando e formando così le nuove generazioni alla non violenza…”.

V.C.

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