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Attendere, osservare, stupirsi, aprirsi all’altro, al diverso uguale a noi. Condividere, commuoversi, restare incantato dalla poesia e da corpi alla ricerca di conferma, di vita, di felicità e di bellezza nascosta nell’anima del mondo. Ed infine applaudire, pensando, riflettendo su tutto ciò che ci circonda e su chi vuole sorridere, vuole vivere ed andare incontro al proprio percorso. Questa la personale sensazione avvertita durante e dopo la rappresentazione della pièce “Anima Mundi”, testi di Piero Ristagno e regia di Monica Felloni, in scena al “Verga” di Catania, sino al 17 novembre, per la stagione dello “Stabile” etneo. La rappresentazione è il punto finale di un articolato progetto multidisciplinare nato dalla collaborazione tra il Teatro Stabile di Catania e la compagnia Nèon Teatro, straordinario gruppo nato nel 1989, guidato da Monica Felloni e Piero Ristagno, con sede a Catania e che porta avanti una maniera del tutto peculiare di fare teatro.

Una sequenza di “Anima Mundi” – Ph. Antonio Parrinello

Quello della compagnia Nèon Teatro è un lavoro prezioso, di alto valore artistico e sociale e riesce ad incastrare in modo perfetto il movimento, il valore intrinseco della persona con la musica, con la poesia, tra suggestioni indescrivibili. In circa 60 minuti la pièce “Anima Mundi”, come detto prima, sorprende, emoziona, interroga i nostri cuori e ci mostra la diversità dei corpi, delle forme, in svariati quadri, tra musica dirompente, acrobazie aeree, poesia pura e che spinge a porsi delle domande. Nelle varie sequenze dello spettacolo – in cui fa da guida, da madre rassicurante, sulla scena, la regista Monica Felloni – si manifesta in tutta la sua potenza, la voglia di fare, di esprimersi, di raccontare e di vivere, dei protagonisti-attori nello spazio. Sul palco una vera e propria apoteosi delle diversità che dialogano alla ricerca della bellezza.

“Anima Mundi”, che si avvale dei testi di Piero Ristagno e del prezioso e certosino lavoro preparatorio della regista ed interprete Monica Felloni, rappresenta la terza composizione teatrale di Nèon Teatro, dopo “Ciatu” e “Invasioni” e completa il “Trittico della felicità umana“. E’ un progetto quinquennale di ricerca artistica, nato 7 anni fa dalla lettura del libro di James Hillman “L’anima del mondo e il pensiero del cuore”, ispirato da Giordano Bruno, dalla vicenda umana e dal pensiero di Baruch Spinoza che NèonTeatro ha reso concreto suscitando dubbi, riflessioni e stupore negli spettatori, attraverso musiche di vario genere ed intensità che, a tratti, sottolineano l’attenzione all’errore, alla diversità, alla ricerca della felicità e del riavvicinarsi tutti sotto lo stesso cielo, in un solo ed unico abbraccio. Il numeroso gruppo che si muove sul palco (Dario Conti, Emanuela Dei Pieri, Martina Di Prato, Teresa Fazio, Danilo Ferrari, Patrizia Fichera, Stefania Licciardello Anzalone, Angela Longo, Manuela Partanni, Matteo Platania, Dorotea Samperi, Francesca Sciatà, Alejandra Deza Moreno, Gaia Santuccio), tra momenti di alta poesia, gesti frenetici, musiche altisonanti, estreme danze aeree, non fa altro che far riflettere sul rispetto dell’identità e sulla dignità della vita, sulla diversità basata sulla relazione e sul benessere comune e sui pregiudizi dei cosiddetti “normali”. Ed a tal proposito, proprio il teatro, si rivela un mezzo straordinario, un veicolo d’inclusione sociale.

La regista e interprete Monica Felloni ( Ph. Antonio Parrinello)

Guidati dalla parola, dallo sguardo, dai gesti, dal cuore dell’anima-attrice Monica Felloni tutti gli interpreti danzano, si muovono, si esprimono con i loro corpi ispirati dal gesto imprevisto, dalla parola che si inceppa, partecipando con furore ed energia vitale ad una session di percussioni con le proprie gambe libere dalla sedia a rotelle, cantando l’indimenticabile brano “Vivere” con un potente e commovente urlo liberatorio oppure “Ancora” con la voce di Mina mentre si sbattono le uova per preparare una frittata . Insomma sulla scena del “Verga” si concretizza, in soli 60 minuti, grazie ai testi, al lavoro di cucitura e di drammaturgia di Piero Ristagno ed alla perfetta operazione di regista-interprete- direttrice di Monica Felloni, l’ennesimo miracolo di Nèon Teatro attraverso un vero e proprio canto corale di corpi che confermano la propria esistenza in vita. “Anima Mundi”, quindi, con le sue accattivanti scene, con i suoi particolari quadri luminosi, i suoi movimenti, i suoi video, le azzardate e brillanti danze aeree, risulta un commovente affresco della vita, con tutte le sue sfaccettature, dove il diversamente abile sorride, porge generoso ed amorevole la sua mano verso il suo compagno di banco, di percorso, di vita, spesso distratto dai pregiudizi e credenze di una falsa ideologia da “pseudo normale”.

Ancora un momento della pièce, foto Antonio Parrinello

In scena un susseguirsi di emozioni, di poesia, di generosità della parola che elettrizza i corpi nella inconsueta forma che assumono in sogno. Gesti, sguardi, movimenti, voglia di stare insieme che, dall’inizio alla fine, inteneriscono il cuore, emozionano, fanno scendere anche qualche lacrima tra il pubblico per uno spettacolo che conferma lo straordinario lavoro che svolgono Piero Ristagno e Monica Felloni con il loro gruppo Nèon Teatro. Davvero scroscianti alla fine gli applausi per “Anima Mundi” che ricordiamo verrà replicato al “Verga” sino al prossimo 17 novembre. Alla riuscita dello spettacolo, produzione Teatro Stabile di Catania, contribuiscono anche Manuela Partanni (aiuto regia), Ségolène Le Contellec (assistenza tecnica), Francesco Noè (light designer), Salvatore Pappalardo (tecnico arrampicatore – rigger).

Foto di gruppo finale (Ph. Antonio Parrinello)

In programma nell’ambito del Progetto “Anima Mundi” all’Università di Catania il 12 novembre- ore 9-19 – il convegno “Dal Teatro alla società: pedagogia, disabilità, marginalità e territori” ed il 14 novembre- ore 17, il convegno “Per una poetica della della relazione. I trent’anni di Nèon Teatro”– Vito Minoia dialoga con Piero Ristagno.

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