Cronaca

Si è svolta presso la banchina “Darsena” del porto commerciale di Catania, un’esercitazione antinquinamento denominata “POLLEX 2021”, con la quale è stato simulato il malfunzionamento degli impianti di stoccaggio da idrocarburi di bordo di una nave di linea impiegata sulla tratta Catania – Brindisi – Ravenna.   Attività che ha fatto scattare il piano di sicurezza ambientale in ambito portuale, al fine di impedire e contrastare eventuali sversamenti di materiale inquinante in mare.

La sala operativa della Capitaneria di porto di Catania, ricevuta la segnalazione dagli addetti alla sicurezza a bordo della nave mercantile, ha testato il piano di protezione ambientale del porto di Catania, provvedendo ad allertare tutti gli Enti a capo dei servizi portuali che operano in Porto e che sono coinvolti a vario titolo nelle operazioni di  tutela ambientale, inviando sul posto due motovedette della Guardia Costiera etnea e, via terra, il personale militare abilitato alla gestione di tale tipologia di emergenza, oltre agli operatori portuali specializzati in materia.

In pochissimo tempo, attorno all’unità navale è stata creata un’area di sicurezza, grazie all’intervento dei mezzi della Capitaneria di porto e del battello disinquinante della “ECOLMARE”, che hanno contenuto l’idrocarburo grazie all’utilizzo delle panne galleggianti, il cui scopo è quello di evitare la dispersione in mare del liquido inquinante.

Presenti in zona operazione anche il personale della locale autorità di Sistema Portuale e tutti i servizi tecnico-nautici del porto di Catania, che hanno provveduto, ciascuno nell’ambito delle proprie competenze e professionalità, al fine di scongiurare, seppur in modo simulato, a più gravi conseguenze. Il personale operante nel sistema portuale, con l’occasione ha avuto modo di testare il piano di sicurezza e le capacità “tecnico-professionali” dell’equipaggio della nave coinvolta nell’esercitazione, di intervenire in caso di sversamento di materiale inquinante in mare.

Scopo primario dell’esercitazione è stato quello di testare la prontezza operativa e la capacità di coordinamento e controllo della Sala Operative della Capitaneria di porto di Catania, del dispositivo antinquinamento, all’occasione attivato previa autorizzazione del Ministero per la Transizione Ecologica, e delle altre sale operative all’uopo allertate appartenenti a tutti gli Organi chiamati in causa per le emergenze di inquinamento in mare e per quelle ricollegate ad un eventuale spiaggiamento dell’inquinamento.

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