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La Sala Verga di Catania, per la stagione di prosa 2021-2022 del Teatro Stabile etneo, ha ospitato dall’1 al 6 marzo, la favola surreale, poetica ed ambientalista “La pazza di Chaillot”, commedia scritta da Jean Giraudoux nel 1943 e andata in scena per la prima volta, postuma, nel 1945. La messinscena, nell’adattamento di Letizia Russo, preceduta – per volontà del direttore dello “Stabile” di Catania Luca De Fusco – dal preludio di Chopin, è una produzione del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, Teatro Stabile di Napoli – Teatro Nazionale e vede protagonisti i convincenti Manuela Mandracchia e Giovanni Crippa con un cast di 13 attori, diretti con mano felice da Franco Però. La pièce, senza intervallo e dalla durata di 110 minuti, è ambientata a Parigi, dove vive Aurelie (Manuela Mandracchia), una donna un po’ stravagante e fuori dal mondo, abbandonata dall’uomo che amava, ma amata da tutte le persone umili del suo quartiere. La donna quando intuisce che un gruppo di viscidi e cinici industriali e finanzieri hanno scoperto immensi giacimenti di petrolio nel sottosuolo e intendono distruggere la città per riuscire a sfruttarli, decide di intervenire. Convoca allora le sue più care amiche, Constance e Gabrielle, al limite come lei fra normalità e follia e con un gruppo di personaggi poetici, ricchi di passione e verità, decide di sequestrare e punire quegli affaristi spietati. Li attira, quindi, a casa sua facendo loro credere che sotto terra vi sia l’agognato tesoro e poi li lascia morire in uno scantinato senza uscita.

Manuela Mandracchia e Giovanni Crippa (Ph. Simone Di Luca)

La pièce di Giraudoux è quasi una favola, ma allude, attraverso un’ironia surreale, alla parabola di un mondo che ha smarrito il suo legame essenziale con la natura e la bellezza e che guarda con più attenzione al cinico interesse dei mercati. Sulla scena un mondo che ha scelto di comportarsi da “fantino” del pianeta e non da suo ospite, senza alcun rispetto, come si dice nella commedia. Il mondo di Aurelie è popolato da cloni neri senz’anima, mossi dal cinismo e dalle ragioni del denaro, a cui la fantasia di Giraudoux oppone la spontanea forza sincera dell’umanità ingenua e matta, un po’ clochard capitanata dalla protagonista Aurelie.

Sul palco del “Verga” Aurelie e gli altri personaggi si muovono su un pendio erboso creata dallo scenografo Domenico Franchi e sono coloratissimi i poveri di oggi -così li mostra il costumista Andrea Viotti – che raccattano e accostano gli indumenti più diversi e sono l’esatto contrario del “nero” degli affaristi. Lo spettacolo, con le luci di Pasquale Mari e le musiche di Antonio Di Pofi, si avvale di una affiatata compagnia carica di energia che rende vivi i vari e simbolici personaggi della pièce: accanto alla Aurelie della brillante Manuela Mandracchia e al Cenciaiolo di Giovanni Crippa troviamo Giulio Cancelli, Evelyn Famà, Emanuele Fortunati, Ester Galazzi, Mauro Malinverno, Riccardo Maranzana, Francesco Migliaccio, Jacopo Morra, Zoe Pernici, Miriam Podgornik, Davide Rossi.

Una scena dello spettacolo (Ph. Simone Di Luca)

Un testo complesso, ma con una notevole ricchezza concettuale, una interpretazione corale, un impianto scenografico colorato e d’impatto, una scorrevolezza, nonostante le quasi due ore senza intervallo che non lascia spazio a noia o distrazioni, una riuscita dialettica tra i personaggi e gli attori, realistiche che indica con lucidità il confine tra bene e male, una visione del mondo poetica, surreale e che cozza con le assurdità attuali, con la cattiveria, l’egoismo e le guerre che stanno affliggendo oggi la nostra esistenza. Pubblico intrigato dalla storia e che, alla fine, tributa calorosi applausi alla corposa compagnia in scena, per uno spettacolo che strizza -drammaticamente e poeticamente – l’occhio al nostro presente.

Scheda

La pazza di Chaillot di Jean Giraudoux

Adattamento di Letizia Russo

Regia di Franco Però

con Manuela Mandracchia, Giovanni Crippa e con Giulio Cancelli, Evelyn Famà, Emanuele Fortunati, Ester Galazzi, Andrea Germani, Mauro Malinverno, Riccardo Maranzana, Francesco Migliaccio, Jacopo Morra, Zoe Pernici, Miriam Podgornik, Davide Rossi

Scene Domenico Franchi

Costumi Andrea Viotti

Musiche Antonio Di Pofi

Luci Pasquale Mari

Produzione Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, Teatro Stabile di Napoli – Teatro Nazionale

Sala Verga di Catania – Stagione di prosa Teatro Stabile di Catania – 1-6 marzo 2022

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