Cronaca

Oltre 3000 studenti, tra i quali 1500 italiani, provenienti da 119 paesi del mondo, hanno preso parte alla Cerimonia di chiusura del Change the World Model UN che si è svolta al Marriott Marquis Hotel di New York. Tra gli ospiti presenti, il Rappresentate italiano alle Nazioni Unite, Maurizio Massari, e i membri del board dell’ Associazione Diplomatici, Salvatore Carrubba, Marco Tardelli, Myrta Merlino, Maria Latella, Stefano Pistolini, Giuseppe Scognamiglio. Grande emozione per tutti i presenti, quando ha fatto il suo ingresso  sul palco il 42° Presidente degli Stati Uniti, Bill Clinton. A sorpresa, il Presidente Clinton è stato introdotto da uno speech di Francesco De Gregori che poi ha intervistato Clinton insieme al presidente di Associazione Diplomatici Claudio Corbino.

“L’arte– ha detto Corbino dal palco- ci offre la possibilità di osservare la realtà anche dal punto di vista degli altri e comprendere il punto di vista degli altri e la strada per mantenere la pace e prevenire la guerra. Per questo la vera arte e la vera politica si muovono nella stessa direzione e per questo sono molto grato a Francesco De Gregori per avere accettato la mia proposta di partecipare al dibattito con il  Presidente Clinton”.

E questa idea ha subito entusiasmato tutti i partecipanti, a giudicare dalla standing ovation riservata a Clinton e De Gregori al momento del loro ingresso sul palco.

“Sono molto felice di tornare qui con voi – ha esordito Clinton, gia’ ospite in due diverse occasioni di Associazione Diplomatici- e di conoscere un grande artista italiano. Ho apprezzato molto il riferimento che De Gregori ha fatto di Dylan, durante il suo speech. Io sono molto amico di Dylan. E davvero l’arte puo’ aiutarci a comprendere il mondo”.

Shevchenko e Malagò

Il Presidente ha subito parlato di Ucraina, augurandosi la sua vittoria nel terribile conflitto attuale, e suscitando la gratitudine di Andrii Shevchenko, seduto in prima fila e reduce, con il Presidente del CONI Giovanni Malago’, dal grande successo della sua partecipazione alla opening di Change the World di un paio di giorni prima. Clinton ha poi risposto  alle domande di Corbino e De Gregori, su Cina, Cancel Culture, Internet e diritti umani.

“La Cina e’ un grande paese, e io apprezzo molto i passi avanti che ha compiuto negli ultimi decenni. Apprezzo il loro popolo e la loro cultura. Ma poi penso a Taiwan, a Hong Kong… sui diritti la strada e’ ancora lunga” ha detto Clinton, che poi ha proseguito: “Internet e’ una grande risorsa. Ma dobbiamo facilitare una cultura della verita’. Che due piu’ due faccia quattro e’ una verita’  non un’opinione. I social non possono guidare le rivoluzioni ma rimangono un grande strumento di liberta’ che pero’ necessita di un sistema di regole nuove. Mi pare che su questo siamo ancora indietro”.“Viviamo la stagione piu’ esaltate e ricca di opportunita’ della storia dell’uomo,- ha proseguito Clinton-  ma negli ultimi anni abbiamo fatto grandi sbagli ai quali dobbiamo rimediare”.

De Gregori ha confessato subito di essere comunque felice di una condizione insolita per lui: essere su un palco senza chitarre ed armonica, al contrario di quanto fatto la sera prima per lo splendido concerto all’ Hammerstein Theater per Associazione Diomatici,  “Sono molto emozionato e felice di essere qui con lei.  Spero che l’America possa guidare un nuova ondata anticonformista, come fece negli anni 60 e 70,  capace di superare le ossessioni del politicamente corretto -ha detto De Gregori a Clinton – e che sappia nuovamente incarnare quella globalita’ e quel tratto pacificicamente rivoluzionario che nei decenni passati seppe contaminare il mondo libero”.

Francesco De Gregori

Inevitabili i riferimenti alla situazione internazionale e alla guerra e alcune parole di De Gregori hanno molto colpito i ragazzi e lo stesso presidente Clinton: “Ciò che voglio dire di fronte a questa platea di giovani è che ogni volta che pensiamo ai nostri ragazzi che si sono sacrificati per la libertà, dovremmo pensare anche a tutti quei ragazzi che sono morti dalla parte sbagliata. Ingannati e mandati a morire dalla parte sbagliata della storia, ma pur sempre ragazzi che avrebbero avuto tutta la vita davanti. Io credo fortemente che se ci dimentichiamo dei vinti, non avremo reso giustizia fino in fondo alla nostra vittoria”.

Clinton ha poi parlato di climate change, inclusivita’ e intelligenza artificiale. Davvero una grande lezione di attualita’ di politica e di storia.

E proprio con una citazione della famosa canzone di De Gregori, ” La storia”, Corbino ha voluto chiudere i lavori con Clinton : “come canta Francesco, nella sua splendida canzone citata anche dal nostro Presidente Mattarella in occasione dell’ultima festa della Repubblica italiana:  e’ la gente che fa la storia, signor Presidente e lei che la storia l’ha fatta davvero, oggi con la sua testimonianza ha ricordato a questi ragazzi, ancora una volta, che ciascuno di loro puo’ essere parte attiva del cambiamento che desidera cosi’ fortemente. Questa e’ una giornata che non dimenticheremo mai signor Presidente“.

Nuova standing ovation, con il Presidente che lascia il palco e che si concede alle foto e alle strette di mano con i ragazzi. Alla fine la tradizionale premiazione degli studenti  che si sono distinti in questi giorni di lavoro e che sono diventati testimonial di un’edizione del Change the World più che speciale. Quella della ripresa, del tornare a essere protagonisti, della speranza per il futuro. Il loro e quello del mondo.

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