Cronaca

«Un modo nuovo di pensare, propositivo e stimolante nei confronti delle istituzioni, che dà vita a un partenariato tra i Comuni di Adrano, Biancavilla e Santa Maria di Licodia, con l’obiettivo di ripensare il territorio in un’ottica di rete. Uno spirito collaborativo, che oggi rappresenta un elemento di novità, un’esperienza di cui necessitano tutti i piccoli centri e che spero possa essere contaminante».

Questo il commento del presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci in occasione di “Mənd_IT – Ricucire lembi urbani”, il workshop organizzato dall’Ordine e dalla Fondazione degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della provincia di Catania, presentato questa mattina – 19 aprile – presso Villa delle Favare di Biancavilla.

«Un’iniziativa – ha proseguito il governatore – che permetterà di elaborare un turismo diverso e integrativo, fruibile in ogni stagione. Un processo volto a valorizzare il più grande polo di attrazione paesaggistico del Mediterraneo: l’Etna».

Un obiettivo raggiungibile, secondo Musumeci, «ma solo attraverso servizi di qualità: dalle strutture ricettive all’accoglienza, passando per l’assistenza, gli snodi culturali e i poli enogastronomici. In questo percorso di riqualificazione – prosegue il presidente della Regione – auspichiamo la proroga al 2028 del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, i cui fondi si uniscono ai 450 milioni di euro stanziati dal Governo in questi anni edestinati alle aree interne. Le poche risorse tecniche negli uffici comunali potrebbero comportare un’evidente lentezza burocratica, che inficerebbe nella realizzazione dei progetti».

Un workshop – che entrerà nel vivo a settembre – dal grande valore collettivo, che ha avuto il patrocinio della Regione Siciliana, dei tre Comuni di Adrano, Biancavilla e Santa Maria di Licodia, di Ance Catania, di INU (Istituto Nazionale di Urbanistica) sezione Sicilia, della Soprintendenza dei Beni Culturali della provincia di Catania, del DICAr (Dipartimento Ingegneria Civile e Architettonica dell’Università di Catania) e della FIAB (Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta).

«Una grande occasione per ricucire parti strategiche della città, realizzando un sistema lineare per la mobilità dolce – ha aggiunto il direttore generale FCE Salvatore Fiore – in questo modo sarà possibile collegare meglio le aree urbane, diminuendo l’uso delle automobili. Il confronto con le associazioni che vivono il territorio e con professionisti anche di fama internazionale consentirà di elaborare proposte e progetti avveniristici, dando ulteriore impulso alla transizione green».

In linea con le considerazioni di Fiore anche il presidente dell’OAPPC etneo Sebastian Carlo Greco: «Gli Architetti devono valorizzare il territorio attraverso la creatività e siamo pronti per cogliere la sfida della sostenibilità riprendendo un tracciato dismesso della Circumetnea, con un’iniziativa meno “cataniacentrica”, a cui ci avvicineremo attraverso un’attenta lettura delle aree di nostro interesse, al fine di fornire un quadro chiaro ed esaustivo di conoscenze, che possa costituire il supporto necessario – oltre che per future progettualità – per costruire un processo partecipato da mettere in campo per la programmazione del nostro territorio».

Infatti, «il workshop sarà anticipato da incontri propedeutici, in cui cercheremo soluzioni contro il disuso e l’abbandono, risanando le ferite del territorio urbano – ha spiegato la presidente della Fondazione Eleonora Bonanno – un nuovo modo di progettare, come indica il titolo: un gioco di parole che significa “ricucire” e, allo stesso tempo, “pensare”. Il recupero – ha aggiunto – è la direzione culturale intrapresa da molte grandi città».

«Un lavoro sinergico che ci vede protagonisti – ha commentato il sindaco di Biancavilla Antonio Bonanno – in cui l’obiettivo è rendere i territori ai piedi dell’Etna più vivibili e appetibili dal punto di vista turistico». «In tal senso – ha concluso l’assessore al GAL, al PNRR e al Patrimonio di Adrano Pietro Sciacca – abbiamo avviato alcuni progetti anche con i Comuni di Ragalna e Paternò per realizzare una cintura attorno all’Etna, valorizzando i prodotti e la cultura locali».

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