I tempi in cui i giochi da tavolo, e più generalmente i giochi fisici, la facevano da padrone stanno terminando. A causa della digitalizzazione e dello sviluppo tecnologico, soprattutto le nuove generazioni si stanno orientando verso un intrattenimento sempre più digitale. Basta dare uno sguardo a netbet o ad altre simili guide per rendersi conto di come lo svago si trasferisca sul web e di come in rete ci siano nuove versioni dei giochi fisici tradizionali, specialmente le varie discipline da giocarsi a carte. Dati che testimoniano questa tendenza a spostarsi online emergono con molta frequenza: nel 2018, ad esempio, fu registrato un balzo del 4% di tasso di digitalizzazione rispetto al 2016. Da quando sono state introdotte anche le modalità multiplayer, inoltre, i videogiochi sono diventati un’opportunità di socializzazione ancora più ampia rispetto a quella che viene offerta dai giochi fisici. Il processo tecnologico, infatti, ci ha portato a poter interagire con persone provenienti da ogni parte del mondo, permettendoci di ampliare le nostre conoscenze volando in un attimo al di là dei nostri confini.
Cosa sono i giochi da tavolo?
Chi non ha mai sentito parlare del Risiko o del Monopoly? Un gioco da tavolo è un tipo di gioco che richiede una superficie sulla quale poter giocare, che, in alcuni casi viene definita “tabellone”. Sulla suddetta superficie, in base al gioco, vengono posti pezzi, pedine o segnalini. Considerando l’enorme vastità di giochi, diventa piuttosto difficile dare una definizione ben precisa. Ciò che possiamo assicurare è che si tratta di tutti quei tipi di giochi che necessitano di una superficie, per questo motivo possono discostarsi del tutto dai noti giochi di carte. I giochi da tavolo sono un fenomeno diffuso soprattutto nella cultura occidentale, in certi paesi di più e in certi paesi di meno. In Italia, ad esempio, nonostante si sia diffusa parecchio, la cultura del gioco da tavolo non è sviluppata così come in Germania, che dal 1979 ospita il premio “Spiel des Jahres”, ossia il più importante del mondo per i giochi da tavolo, che recentemente ha visto tornare di moda “Ticket to Ride”, vincitore dell’edizione del 2004. A proposito di premi e di tornei, se volete essere a conoscenza di come organizzare un torneo di giochi da tavolo, vi occorre sapere alcune informazioni preliminari di vitale importanza. Prima di tutto, può essere utile creare un grande tabellone sul quale registrare i punteggi e i risultati. Dopodiché, oltre a costruire un chiaro regolamento per tutti, è necessario fare in modo che non ci siano assolutamente disparità, quindi posizioni di vantaggio o di svantaggio, all’interno del torneo. Tutto ciò che ha a che vedere con estrazioni, sorteggi o ripescaggi dev’essere reso pubblico e trasparente.
Come creare giochi da tavolo
Oltre a coloro che hanno interesse nel giocare ai giochi da tavolo, c’è anche chi vorrebbe progettarne e crearne uno, facendo il Leo Collovini della situazione, ossia uno dei più importanti autori di giochi italiani. L’operazione non è semplicissima, ma neanche impossibile. Dopo aver buttato su un foglio qualche idea, diventa fondamentale scegliere il tema attorno al quale far ruotare il gioco. In base alla complessità del regolamento e del tabellone, si deve stabilire un’età minima. Diventa inutile, ad esempio, consigliare un gioco troppo complesso, per il quale magari servono determinate competenze, ad un bambino troppo piccolo. Dopodiché, è di vitale importanza imporre dei limiti per quanto concerne il tempo, le dimensioni e il numero dei giocatori. Una volta fatto questo, si passa alla trascrizione delle regole di base e delle condizioni di vittoria. Prima di passare direttamente alla creazione del gioco definitivo, bisogna effettuare qualche test di prova. Crea un primo prototipo del gioco e una prima bozza del tabellone, così da controllare che tutto scorra e funzioni correttamente. Se vuoi dare un pizzico di varietà in più al tuo personalissimo gioco, potresti anche provare ad aggiungere delle carte. Dopo la fase di prova, passa alla parte materiale e inizia a disegnare la superficie, a creare i pezzi del gioco e a scrivere, se ci sono, le carte.