Al Catania Book Festival oltre 9 mila presenze in tre giorni di eventi fitti e partecipati, sala per sala, la sorpresa di due fasce generazionali, i liceali e gli over 40, che hanno popolato il festival e la visita di pullman e singole auto arrivate anche dalla Sicilia occidentale e dalla Calabria. La terza edizione della kermesse dedicata alla lettura e all’editoria ha superato di gran lunga le aspettative degli organizzatori. Secondo il direttore Simone Dei Pieri, il merito è da attribuire ad un cartellone che ha messo d’accordo i gusti di lettrici e lettori molto diversi tra loro.
“A Catania si può fare, e anche con la cultura. È questo l’insegnamento immediato che ne abbiamo tratto. – dice Dei Pieri– Siamo davvero felici per la risposta così calda, e per alcuni versi inaspettata al nostro evento. Sentirsi paragonare al Giffoni Festival da un artista di grande esperienza come Paolo Calabresi, ci ha commossi. Siamo nati sotto pandemia e il nostro staff under 30 ha messo in campo il massimo delle proprie energie, pur comprendendo che la strada da percorrere sia ancora lunga. Ma siamo lusingati per la risposta dei visitatori. A dispetto di chi crede che questa città sia “difficile e senza speranza”, a dispetto della pandemia, della crisi e del clima negativo che ci avvolge, abbiamo toccato con mano che si è tanta voglia di incontrarsi e parlare di libri. E questa conta moltissimo”.
La terza edizione di Catania Book Festival- Fiera internazionale del libro e della cultura tenutasi dal 6 all’8 maggio al complesso fieristico Le Ciminiere di Viale Africa, ha accolto firme della cultura. Particolarmente seguiti gli incontri con la cantautrice e scrittrice Francesca Michielin, con autori come Carlo Bonini, Peter Gomez, Caterina Bonvicini, Jonathan Bazzi, Paolo Calabresi, Lisa Ginzburg, Veronica Pivetti, Gianluca Gotto, Francesco Oggiano, Elvira Seminara, ma anche filosofi e social influencer molto amati dal pubblico, come Mara Gancitano e Andrea Colamedici, Matteo Saudino e Isabella Premutico. Apprezzatissima la Fiera con stand di editori indipendenti e la presentazione del nuovo report di Amnesty International.
Quest’anno il concept del Catania Book Festival è stato affidato a Mercurio, il mitologico dio messaggero, protettore dell’ eloquenza.
L’8 maggio è stato presentato nel corso della terza e ultima serata del Catania Book Festival in anteprima nazionale, il nuovo libro di Veronica Pivetti “Tequila Bang Bang” (Mondadori). L’attrice, doppiatrice e conduttrice televisiva e radiofonica, è stata affiancata dalla libraia Maria Carmela Sciacca e ha puntato sull’ironia e sulla risata pur accostandosi al canone del giallo. Il libro ha per protagoniste tre donne, un ex marito, i narcos messicani, i tacchi 12. “Il comico è la costante di quello che faccio. Vivo nelle commedie e quindi la chiave comica è quello che uso per dire cose, anche spiacevoli. Di tutto parlo in maniera comica. Si può volgere tutto in commedia”.
Grande accoglienza anche per lo scrittore Jonathan Bazzi autore di “Corpi minori” (Mondadori), presentato da Emanuele Liotta. Il giovane autore sottolinea che “la fase del protagonista è quella che va dai 22 ai 30 anni in cui si vuole diventare indipendenti e capire cosa si vuole fare nel mondo. È una fase della vita segnata dal desiderio di essere e diventare. Non è detto che i comportamenti e le azioni siano corrette ed esemplari. Mi interessava però confrontarmi con il tema del desiderio anche nei suoi aspetti ambivalenti e oscuri. Quando desideriamo qualcosa/qualcuno gli orbitiamo attorno. Mi sono accorto anche che dove c’è gerarchia ci sono anche delle cose controverse, come la manipolazione, l’abuso di potere, l’inganno e autoinganno”.
Fingersi qualcun altro per sopravvivere alle prove della vita e raccontarlo con ironia è invece la chiave del successo del libro di Paolo Calabresi, attore amatissimo dal pubblico che in queste settimane è in tour con il suo “Tutti gli uomini che non sono” (Salani). La conversazione con Calabresi è stato accompagnata dal capo della redazione catanese della TGR Sicilia, Giuseppe Ardica. L’autore ha puntato sulle capacità che gli esseri umani riscoprono quando credono di non aver più nulla da perdere.
“È il racconto di un’autoterapia. Scrivendo, ho capito realmente cosa mi era successo anni prima. La spina dorsale di questo libro è una serie di fatti della mia vita, realmente accaduti. Intorno a questo ho costruito una cornice romanzata. In dono il pubblico vuole immergersi in una specie di sogno”.
Tra i protagonisti della giornata ci sono stati anche il giornalista Carlo Bonini che accompagnato da Luisa Santangelo, ha presentato il suo “L’Isola assassina: la sfida di Daphne al cuore corrotto dell’Europa” (Feltrinelli). Si tratta di un’ inchiesta sulle tracce di Daphne Caruana Galizia, la giornalista uccisa il 16 ottobre 2017. Un viaggio attraverso Malta, a caccia dei pirati dell’economia europea che tutti fingono di non vedere. “Questo libro è figlio di quell’impulso, di quella sfida. Raccontare di Daphne era il modo migliore per affermare un principio che chi ha ucciso Daphne voleva mettere in discussione che il giornalismo libero potesse essere messo a tacere facilmente. – ha detto Bonini- io libro prova a raccontare il sistema Malta, che poi era oggetto di ricerca e di denuncia di Daphne. È un tema che continua ad essere ancora di attualità. La vicenda penale si è conclusa sotto il profilo dell’accertamento delle responsabilità, ma molto presto si aprirà il processo per il mandante dell’omicidio”.
La scrittrice Lisa Ginzburg accompagnata da Lorena Spampinato ha presentato il suo “Jeanne Moreau” (Giulio Perrone editore), saggio-racconto dedicato alla celebre attrice francese che l’autrice descrive come “un’essere irrispettosa di qualsiasi codice, ma allo stesso molto esatta. Penso sia stata per me una maestra di vita, proprio per questa sua precisione. Aveva una sua visione della vita e questo si riverberava nella sua professionalità: un modo integro di essere che mi ha tanto attratta.
Il calendario ha previsto moltissimi eventi, tutti di qualità, tra i quali la presentazione del saggio “Cesare non deve morire” del docente catanese Orazio Licandro, bellissime letture di narrativa e saggistica, incontri culturali all’insegna dei data, su temi legati a editoria, cinema, social e femminismi e l’incontro con la Sottosegretaria di Stato all’Istruzione, Barbara Floridia.