Mancano ormai pochi giorni all’avvio della 13ª edizione del Marranzano World Fest. La rassegna catanese di world music torna al Monastero dei Benedettini e si sdoppia: s’inizia domenica 19 giugno con l’incontro fra la tromba di Markus Stockhausen, figlio del celebre compositore Karlheinz e il santur di Alireza Mortazavi, per proseguire dal 24 al 26 giugno e concludersi agli inizi di luglio con tre concerti spettacolari che hanno per protagoniste le bande musicali: quella di Randazzo diretta da Roy Paci, quella di Avola con Rita Botto, quella dei Giudei di San Fratello che incrocia Eleonora Bordonaro, infine i pirotecnici Egypt 80 di Sean Kuti, il figlio di Fela Kuti, padre dell’afrobeat.
Preludio è una parola che gode di un passaporto internazionale: gli inglesi lo chiamano prelude, i francesi cambiano l’accento in prélude, i tedeschi präludium, gli spagnoli come noi. Rousseau lo definisce come una sorta d’introduzione e di preparazione a un brano di musica, che tocca le note principali della tonalità per esporla con chiarezza, oppure per verificare l’accordatura dello strumento, o ancora per sciogliere le dita del suonatore. E così accadrà dal 19 al 26 giugno negli spettacoli che annunceranno il Marranzano Worlf Fest che farà squillare trombe, tromboni, tube, sassofoni dal 30 giugno al 3 luglio. “Ottoni al posto del piombo”, come recita lo slogan della XIII edizione.
I suoni, i ritmi, i colori, le lingue coinvolgeranno tutta Catania partendo dal Monastero dei Benedettini, dove ritorna dopo due anni di nomadismo. Dal Chiostro di Ponente, al tramonto (h. 19), comincia domenica 19 giugno il viaggio nella world musica che avrà come baricentro la Sicilia. S’inizia fra jazz e minimalismo con i dialoghi intimi fra la tromba di Markus Stockhausen, figlio del celebre compositore Karlheinz, e il santur di Alireza Mortazavi, artista iraniano che mantiene viva la tradizione del salterio persiano, strumento che ha circa 800 anni, suonato con due bacchette che percuotono le corde di metallo. Un dialogo tra avanguardia e improvvisazione, tra modernità e antichità, tra Occidente e Oriente.
Si riprende venerdì 24 giugno, alle ore 21, alla Corte del Monastero, con una serata carica di energia, ritmo e danza. Dalla Puglia arrivano i Kalàscima, una delle band protagoniste dell’ultima ondata del rinascimento del folk salentino, che si muove in una dimensione planetaria, contemporanea e non da cartolina. I loro concerti promettono sangue e sudore, fuoco e fiamme di tamburi ed elettronica. Ha base in India, ma è franco-americano Neptune Chapotin, il secondo protagonista, un funambolo del marranzano, del quale è anche collezionista e costruttore. Chiude il Fulu Miziki Kollektiv, collettivo di artisti afro-futuristico-punk il cui nome si traduce letteralmente in “musica spazzatura”. Ogni membro dei Fulu Miziki, infatti, fa una continua ricerca negli abbondanti cumuli di spazzatura che infestano Kinshasa, la capitale del Congo da dove provengono, e ne ricava materiale per costruire gli strumenti che, per lo più, sono composti da plastica, ferro e legno. «La musica è vita, è ambiente», è il loro slogan.
Sabato 25 giugno la “Notte dei cuntastorie” porta sul palco del Castello Ursino dalle ore 19 gli ultimi eredi di questa tradizione. Da Vittoria giungerà Giovanni Virgadavola, da Sutera Nonò Salomone, due nonni che ancora mantengono in vita una storia che ha le sue origini nella lontana Grecia e che si è tramandata in Sicilia. A presentare la serata sarà Luigi Di Pino, un altro storico cuntastorie catanese.
Il preludio si chiuderà domenica 26 giugno, alle ore 19 nel suggestivo spazio del Bastione degli Infetti, con il Circolo Armonico, una meditazione sonora in omaggio a Tran Quang Hai, raffinato interprete delle tradizioni musicali dell’Estremo Oriente, maestro nel canto armonico di artisti come Demetrio Stratos, nonché nell’arte dello scacciapensieri e del cucchiaio, lo studioso vietnamita, ospite più volte del Marranzano World Fest, è scomparso lo scorso anno.
Gli ottoni squilleranno agli inizi di luglio al chiostro del Monastero dei Benedettini con la tre giorni di festival che vedrà la Sicilia al centro del mondo. Ospiti saranno Roy Paci con la Banda di Randazzo (1 luglio), Rita Botto con la Banda di Avola, Third Pulse (India/Francia/USA) e l’Orchestre International du Vetex (Belgio/Francia/Balcani) nella seconda giornata di sabato 2 luglio. Si chiude domenica 3 luglio con l’anteprima del progetto originale che coinvolge Eleonora Bordonaro ed i Giudei di Sanfratello e la pirotecnica esibizione di Seun Kuti, erede del padre dell’afrobeat Fela Kuti, insieme con i suoi Egypt 80.