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Il raccamatore, l’uomo che sui moli dei piccoli borghi marinari, ripara le reti dei pescatori è una figura mitica e tradizionale allo stesso tempo. Ed è lui, nella fattispecie don Mimì Nastasi – il protagonista di Omu a mari – Il cunto delle sirene scritto, diretto e interpretato da Gaspare Balsamo. Lo spettacolo, prodotto da Associazione Città Teatro sarà in scena mercoledì 6 luglio alle ore 21 al Monastero dei Benedettini nell’ambito della rassegna Porte Aperte Unict (info allo 095530153).

“Il cuntu delle sirene – racconta l’attore, autore, cuntista e regista teatrale –  fa parte, assieme allo spettacolo Epica fera, del dittico Horcynus, un progetto che nasce e si sviluppa a partire dalla riscrittura di alcune parti del romanzo Horcynus Orca di Stefano D’Arrigo. Un testo che amo tantissimo e che proprio come le sirene fanno con i pescatori è stato capace di ammaliarmi”.

Protagonisti, in entrambi i lavori di questo dittico di Balsamo – che, ricordiamo, ha appreso l’arte del cunto siciliano dal maestro Mimmo Cuticchio ed è oggi considerato uno dei maggiori rappresentanti della nuova generazione –  sono i pescatori e gli uomini di mare dello Stretto di Messina. Una comunità di uomini e donne raccontata nel loro complesso e plurale mondo di significati e appartenenze.

“In Omu a mari – spiega l’artista –  è sviluppato il rapporto di formazione che si viene a creare tra il vecchio raccamatore di reti da pesca e cuntista di sirene (un uomo che da bambino ha perso l’uso delle gambe e al quale il padre, per tirarlo su, disse di ispirarsi alle sirene che pur senza gambe riuscivano a inventare e visitare mondi fantastici) e i giovani ragazzi che si accingono ad intraprendere la vita di mare e, in fondo, anche quella della vita, tra sirene, vere e immaginarie e donne sulla terra”.

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