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A Istanbul, è stata firmata l’intesa per sbloccare l’esportazione di grano e cereali. Non si tratta di un accordo tra i due Paesi belligeranti, ma di un impegno nei confronti di Ankara e delle Nazioni Unite. Quattro firme hanno acconsentito l’intesa: «È una giornata storica – ha dichiarato il Presidente turco Recep Erdogan – abbiamo risolto una crisi alimentare mondiale ed evitato l’incubo della fame nel mondo…» – «Questa guerra non avrà né vincitori né vinti…». Presente il Segretario Generale dell’ONU Antonio Guterres, il Ministro della Difesa russo Sergei  Shoigu, il Ministro della Difesa della TurchiaHulusi Akar e il Ministro ucraino delle Infrastrutture Alexander Kubrakov. «Sono stati negoziati estenuanti – ha detto Guterres – ma quest’accordo è nell’interesse del mondo e soprattutto dei Paesi in via di sviluppo messi a dura prova dal mancato arrivo di grano e cereali».

In seguito al sopraggiunto attacco al porto di Odessa, l’intesa sul grano resta poiché Mosca ha ammesso di averlo compiuto ma di avere colpito obiettivi militari.

Il Maestro Francesco Guadagnuolo, Ambasciatore di Pace dell’UPF Universal Peace Federation – o.n.g. componente Consiglio Economico e Sociale (ECOSOC) dell’ONU nella sua intervista di “Critica Arte Contemporanea” in riferimento alla creazione di due importanti opere dal titolo: “Una spiga di grano speranza di Pace” contro la fame nel mondo nella crisi della guerra Russia-Ucraina, abbiamo visto un leggero sorriso di soddisfazione: «Si è evitata una grave crisi di morti per fame nei Paesi più bisognosi e fragili, superando questo scoglio, la speranza adesso e sulla fine della guerra per poi proseguire alla ricostruzione dell’Ucraina. Occorre rammentare che pure l’Italia ha avviato un compito con il Presidente del Consiglio Mario Draghi, durante la conversazione telefonica con il Presidente Vladimir Putin il 26 maggio 2022, per lo sblocco del grano nei porti ucraini del Mar Nero. Anche il viaggio a Kiev del nostro Presidente del Consiglio, insieme al Presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron, al Cancelliere della Repubblica Federale di Germania Olaf Scholz e al Presidente della Romania Klaus Iohannis ha avuto come obiettivo oltre al grano, l’entrata dell’Ucraina nell’UE».

Francesco Guadagnuolo con la sua opera – Il Debito Estero verso una nuova solidarietà – ONU New York

Le sculture di Guadagnuolo sono concepite in una piattaforma circolare che gira su se stessa come simbolo di Economia di sviluppo, con la presenza della spiga di grano simbolo di sopravvivenza sulla fame nel mondo, importante per il benessere del futuro di tante popolazioni. Presenti simboli belligeranti come carri armati e armi da guerra con teschi simboli di morte. Nell’opera scultorea spazio e tempo appartengono l’una all’altra, non sono disgiunte: nelle popolazioni le comunicazioni, come anche le culture e le memorie della storia, si fondono insieme, perché l’arte può soppesare tale proposito, essa riesce a travalicare i confini del proprio tempo. In questo caso il grano per l’uomo è stato sempre il pane di aiuto per sfamare intere popolazioni e rappresenta il simbolo di bisogno inevitabile nello scorrere del tempo nei confronti della storia dell’umanità.

Guadagnuolo nel concludere: «Già in passato, mi sono occupato di questo problema quando stavo al Senato, come artista, nell’Intergruppo Parlamentari per il Giubileo del 2000 creando l’opera “Il Debito Estero – verso una nuova solidarietà”, legata al debito estero dei Paesi in via di sviluppo, che si trova nel Palazzo delle Nazioni Unite a New York». 

Nella sua carriera artistica Guadagnuolo ha approfondito la tematica dell’impegno sociale a favore degli ultimi, della lotta per i diritti e per la Pace. 

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