È un dato di fatto che la cultura deve adattarsi ad una realtà sempre più diversa a causa dell’impatto della tecnologia che negli ultimi anni è cresciuta esponenzialmente ed ha portato ad un’infinità di offerte differenti per vivere ogni ambito della nostra vita in modo “virtuale”, accorciando sempre più le distanze spazio-temporali ed invadendo mondi molto diversi fino a modificare anche l’esperienza della musica e dei concerti.
Innovazione: come in un casinò
La verità è che gli strumenti dirompenti hanno un enorme potenziale in molti settori e la cultura può essere uno di questi. Ci vogliono anche spirito e mentalità innovative. Non è una novità. La realtà virtuale ci permette di vivere un’infinità di esperienze senza lasciare la poltrona.
Giochi e realtà virtuale
E quanti di noi vorrebbero essere astronauti o cantanti, o vorrebbero scopri come funzionano le slot machine di un Casinò di Las Vegas? Se c’è una sola ragione per cui i giochi di simulazione come The Sims hanno avuto tanto successo, è perché attraverso questi mondi immaginari ci è permesso essere e fare cose che non ci sono permesse nella nostra vita quotidiana. Semplicemente perché non c’è tempo o non si hanno le possibilità economiche. La digitalizzazione non ha limiti ed è per questo che la cultura vuole approfittarne.
Un nuovo modo di vivere i concerti
In questo senso, chi vuole provare l’esperienza di un concerto – come musicista o spettatore- nei più grandi teatri o stadi, potrà indossare un casco con degli occhiali 3D ed il gioco è fatto! La sensazione di iper-realtà ottenuta grazie all’introduzione di strumenti meticolosamente registrati e alla possibilità di muoversi a 360º, può far dimenticare che si è semplicemente seduti su una sedia, con gli occhiali per la realtà virtuale e davanti a uno schermo gigante.
Un nuovo viaggio
Un viaggio nel cuore della musica, vi metterà invece al centro di un’orchestra sinfonica che esegue Beethoven, o al centro di un palco di un concerto rock. Questo può sembrare inquietante all’inizio, ma alla fine dell’esperienza lo diventerà ancora di più, quando guarderete dove guardate e vi renderete conto che lo sguardo dei musicisti è rivolto solo a voi.
La realtà virtuale ci rende protagonisti e spettatori di uno spettacolo che in realtà non c’è, ma la sensazione sarà talmente reale che presto vorremmo immergersi nell’esperienza successiva.
Anche le applicazioni rendono la musica virtuale
La realtà virtuale si è fatta strada anche nella musica. Un esempio è l’applicazione sviluppata da Melody VR. Questa piattaforma permette all’utente di spostarsi virtualmente al concerto – grazie all’uso di occhiali per la realtà virtuale – e di scegliere persino il punto da cui vedere la band, potendo cambiare posizione a piacimento.
Melody VR offre logicamente un’esperienza molto più coinvolgente, in quanto è possibile ascoltare la musica dal palco stesso (anche se si è a casa). L’utente può pagare per l’intero concerto o per singole canzoni, ovviamente per sfruttare al massimo questa applicazione è necessario l’acquisto di occhiali per realtà virtuale per ottenere l’esperienza completa ed immergersi nei tanti eventi proposti.
Il business dei concerti virtuali
Ma al di là delle piattaforme? Siamo di fronte al futuro dei concerti o a un loro adattamento temporaneo? gli esperti ritengono che questo tipo di prodotto sia “una transizione temporanea” verso nuove tecnologie che erano destinate ad arrivare.
Qual è il vero business di questo servizio? Un errore che molti hanno commesso quando hanno fatto il salto dal concerto di persona a quello virtuale è stato quello di offrire lo stesso evento in streaming in diverse sessioni. Cioè, un determinato artista può tenere lo stesso concerto in diverse città e fare il pienone in tutte; in questo caso, gli artisti ripetono la sequenza di esibizioni senza problemi perché il pubblico è sempre nuovo.
Come le piattaforme streaming
In questo senso, gli artisti potranno monetizzare più facilmente un evento che verrà trasmesso una sola volta su una piattaforma specifica, uno speciale che i fan delle band non potranno perdere. In breve, si tratta di una ripetizione del modello di business già applicato da piattaforme televisive in streaming come Netflix: monetizzare i contenuti che trasmettono in esclusiva, anche se in questo caso su abbonamento. Non è chiaro come Spotify intenda monetizzare questa nuova funzione, anche se si ipotizza che si tratti di contenuti extra per gli abbonati, al momento è una funzionalità di prova che non è ancora apparsa sugli account degli utenti, non ci resta che aspettare e vedere fin dove tutto questo arriverà!
Il futuro sarà questo?
Non sappiamo ancora dare una risposta questa domanda, possiamo dire riassumendo che sicuramente la realtà virtuale si sta insinuando nelle nostre vite e sta rivoluzionando ogni aspetto, ci fa viaggiare senza muoversi dal divano di casa, ma non sappiamo se mai rivoluzionerà il modo di vivere i concerti o se solo lo implementa.