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Studiare all’università è un modo molto diverso rispetto a quello normalmente utilizzato alle scuole superiori.

In particolare, per superare con successo gli esami di profitto all’università serve una grande elasticità mentale, capacità di organizzazione e una corretta gestione del tempo.

Molte matricole universitarie, infatti, si trovano spesso in difficoltà arrivati alla prima sessione di esami: ecco alcuni consigli per studiare correttamente all’università con metodo pratico, allontanando il rischio di bocciature o voti bassi.

Come studiare all’Università: alcuni consigli generali

Studiare all’università è tutta questione di metodo e organizzazione. Chi non è dotato di specifiche capacità, come ad esempio una memoria fotografica, deve votare tutti i suoi sforzi a trovare il modo giusto attraverso il quale è possibile ottenere i maggiori risultati con il minimo sforzo.

Naturalmente, ogni percorso universitario si caratterizza per la presenza di alcune materie più complicate di altre, oppure per via della possibilità di aderire a facilitazioni o esenzioni dagli esami partecipando a progetti di gruppo oppure seguendo assiduamente alcune lezioni che prevedono, al termine delle stesse, la preparazione di elaborati scritti, grafici o virtuali a seconda del corso di laurea ad oggetto.

Quello che bisogna fare per trovare un metodo pratico alle per studiare all’università è, comunque, cercare di non farsi sopraffare dalle materie e organizzare lo studio in maniera periodica.

Ad esempio, non è raro trovare parecchi studenti che hanno difficoltà a preparare più esami in una sola sessione perché hanno perso del tempo in passato e si sono ritrovati poi, a ridosso della data, a dover studiare tante materie diverse tutte insieme.

La prima cosa da fare e regola generale su come studiare all’università è dunque dare a ogni materia il giusto spazio e cominciarne lo studio a tempo debito. Quello che molti studenti fanno è leggere dispense, appunti o altre informazioni lezione per lezione, preparare sbobinature e così via.

Queste possibilità, comunque, dipendono in gran parte dal corso frequentato e dal tipo di Università seguita: il metodo, infatti, differisce da Università Telematica a quella in presenza.

Studiare alle Università Telematiche: videolezioni, test di autovalutazione e dispense integrative

L’Università Telematica è quella che permette di studiare con parecchia flessibilità e di modificare il metodo per raggiungere gli obiettivi che ci si è prefissati.

Gli atenei organizzati per offrire lezioni ed esami di profitto a distanza hanno un modello di studio che si conforma alle esigenze di ogni singolo studente, guidandolo nella preparazione alla materia fino all’effettuazione dell’esame e del relativo superamento.

In particolare, l’Università Telematica prevede che lo studente debba studiare, per poter prenotare l’esame, delle videolezioni riassuntive dell’argomento oggetto del corso di studi. In sostanza si tratta comunque delle lezioni erogate in presenza, con il vantaggio che queste possono essere fruite anche a lavoro oppure nei fine settimana.

Per questo motivo, il metodo di studio dell’Università Telematica prevede innanzitutto la visualizzazione delle lezioni. Quando qualcosa non è chiaro, ovvero particolarmente complessa, la videolezione può essere ricominciata oppure puntata a un punto specifico per essere riguardata.

Alla fine di ogni videolezione, il metodo di studio dell’Università Telematica prevede che lo studente compili per interno un test di autovalutazione che sia in grado di aiutarlo a capire se, effettivamente, lo stesso ha visualizzato con la giusta attenzione il corso appena somministrato.

Nel caso di risposte errate alle varie domande, la piattaforma online dell’Università Telematica indica precisamente quale argomento non si conosce e permette di andarlo a vedere.

Per questo motivo, il metodo di studio negli atenei digitali è sostanzialmente guidato, cosa che permette a chiunque di riuscire a preparare gli esami senza dover creare una strategia propria.

Naturalmente, ogni corso prevede anche delle dispense integrative e testuali che, solitamente, devono essere studiate nelle settimane che precedono l’esame in modo da migliorare la propria conoscenza dell’argomento e affinare la preparazione.

Sono anche presenti tutor specifici che supportano lo studente che non abbia capito un particolare argomento della materia.

Il metodo pratico per studiare all’Università in presenza

L’università in presenza ha un piano didattico e un modo di erogare lezioni ed esami sostanzialmente diverso rispetto all’Università Telematica e, per questo motivo, è quella che richiede l’elaborazione di un metodo pratico.

Si tratta di un passaggio fondamentale per poter tirare il fuori il meglio delle proprie capacità, ottimizzare i tempi e riuscire a dare gli esami con alti voti senza, però, dover necessariamente passare le notti in bianco sui libri.

La prima cosa da fare è organizzare coerentemente lo studio in relazione al calendario degli esami e delle lezioni.

Una buona idea, sicuramente, è quella di frequentare solamente le lezioni degli esami che si intendono sostenere nella sessione di esami più vicina: questo significa che, ad esempio, chi deve sostenere una materia solamente nel semestre successivo a quella di erogazione delle lezioni, dovrebbe saltarla.

Ogni lezione seguita durante il periodo precedente agli esami deve essere attentamente trascritta. Oggi esistono alcune app in grado di sbobinare le registrazioni effettuati e, quindi, potrebbero rivelarsi validi alleati per chi utilizza questo metodo di studio e preparazione.

Fondamentale quando si cerca un metodo pratico per studiare all’Università è cercare di abbinare lo studio autonomo a quello in aula. La parte dell’erogazione delle lezioni frontali con il professore, in tal senso, non è tempo perso ma vero e proprio apprendimento.

Secondo parecchi studi scientifici, le persone ricordano meglio concetti e nozioni se le ascoltano piuttosto che studiarli da un tomo. Per massimizzare l’apprendimento, quindi, un metodo corretto e sano è quello che prevede di studiare il pomeriggio stesso della lezione che si è tenuta nella mattinata.

In ogni caso, bisogna evitare la confusione e di fare accavallare troppi argomenti in un solo periodo. Se la materia da studiare è particolarmente complessa, un metodo di studio pratico è quello che ne prevede la suddivisione nel tempo in maniera regolare.

Prepararsi all’esame scandendo una timeline da rispettare, dedicando ad esempio qualche settimana a ogni argomento, è la scelta vincente per ottenere il massimo senza troppi sforzi.

Qualora la materia sia da preparare in gruppo – una situazione usuale in parecchi corsi di laurea – per avere un buon metodo di studio è fondamentale suddividere i compiti ed evitare che qualcuno dei partecipanti perda tempo organizzando, con cadenza periodica, degli incontri a cui presentarsi con gli sviluppi sul progetto.

Questo è, sostanzialmente, il metodo pratico per studiare all’Università ottenendo i migliori risultati senza, però, rischiare di cumulare tutti gli argomenti negli ultimi giorni.

Conclusione: il metodo pratico per studiare all’Università

Questo è tutto quello che c’è da sapere circa il metodo pratico per studiare all’università. Bisogna tenere in considerazione, comunque, che questi sono alcuni trucchi e suggerimenti che chiunque può utilizzare se si trova in difficoltà oppure in ritardo con qualche esame.

In linea di massima, infatti, una delle peculiarità dell’Università è che questa deve essere approcciata tenendo in considerazione le proprie capacità e i propri metodi. Chi riesce a ottenere risultati utilizzando un metodo del tutto personale, significa che ha trovato il modo giusto per apprendere in maniera corretta e, comunque, assolutamente funzionale.

Informazioni tratte da: https://www.unimilano.net/blog/come-si-studia-universita

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