Cronaca

Riceviamo e pubblichiamo la nota inviata dal Presidente del Movimento Indipendente per l’Autonomia della Sicilia, Umberto Mendola.

 Il MIAS – Movimento per l’Indipendenza e l’Autonomia della Sicilia, rende noto che ieri (5 dicembre) è stato notificato presso i relativi domicili legali, il ricorso al TAR Sicilia avverso il silenzio formatosi in relazione alla diffida redatta dal costituzionalista Prof. GRANARA notificata al MINISTERO dell’INTERNO, alla PRESIDENZA del CONSIGLIO dei MINISTRI, al PRESIDENTE DELLA REGIONE SICILIANA pro-tempore al PRESIDENTE del GOVERNO siciliano pro-tempore.

Tale diffida era finalizzata ad ottenere una risposta dagli organi in indirizzo, in considerazione da quanto emergeva da una risposta ad una interrogazione parlamentare proposta dal MIAS , dalla quale emergeva chiaramente che, in mancanza di norme di coordinamento tra Stato Italiano e Statuto Autonomo Siciliano, le PREFETTURE SICILIANE SONO INCOSTITUZIONALI!

Inoltre, si interrogavano dette amministrazioni al fine di ottenere una risposta circa una completa e veritiera attuazione della Autonomia Amministrativa e Finanziaria della Regione Siciliana rispetto all’amministrazione centralizzata dello Stato.

Tale atto mirava a sollecitare la Pubblica Amministrazione dello Stato e quella della Regione Siciliana affinchè si desse finalmente una veste di concretezza alle previsioni statutarie le quali hanno pieno valore di Costituzione per tutti i Siciliani.

Il MIAS ha intrapreso un percorso irto di difficoltà e di ostacoli, ma si avvale di professionisti di eccelso livello (una squadra di 5 avvocati ed 1 costituzionalista) che sanno come palesare tutti i diritti che negli anni, lo Stato Italiano ha nascosto ai siciliani.

Infatti, se solo fosse applicato almeno l’articolo 15 che espressamente sopprime sin dalla sua promulgazione gli organi e gli enti pubblici che fanno capo alle circoscrizioni provinciali, ossia le Prefetture dello Stato italiano, (oggi Uffici Territoriali del Governo) non solo da un lato cesserebbero di pesare sul bilancio regionale per oltre 62 milioni di € all’anno; ma dall’altro lato si formerebbero almeno 200.000 posti di lavoro, consentendo di liberalizzare professioni come le “guardie giurate” non più sottoposte ad autorizzazione prefettizia dai dettami del Re del 1931 , ma ad un semplice controllo dell’Autorità Regionale come costituzionalmente dovrebbe essere!

Non vi è chi non veda che lo stato Italiano con le sue Prefetture impediscano l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro in, tenendo il popolo siciliano sempre in condizioni precarie e togliendo il lavoro!

Umberto Mendola, Presidente M.I.A.S.

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