Cronaca

In tantissimi, sabato 21 gennaio, hanno partecipato alla conferenza dal titolo “Inviolabilità dei Diritti Umani. Voci libere per Assange”, svoltasi a Palazzo Vigo (Torre Archirafi), organizzata con il patrocinio del Comune di Riposto.

Dopo i saluti dell’Assessore alla Cultura, avv. Paola Emanuele che, auspicandone di nuovi, si è congratulata con gli organizzatori dell’evento indirizzato alla riflessione e alla crescita condivisa, ha presto la parola Giovanni Pavone (Ingegnere Nucleare, esperto in Energia) che ha introdotto l’incontro sottolineando, “La nostra presenza vuole essere un segno tangibile, un impegno concreto a sostegno della libertà. Domandiamoci: può esserci libertà senza rispetto? Può esserci rispetto senza libertà di pensiero e di scelta? Non può esserci libertà senza il rispetto dei valori fondamentali della vita: la dignità e la verità. Sottolineo l’utilizzo della parola “rispetto”, non uso volutamente la parola “ubbidienza” che invece ritengo estremamente pericolosa, una delle principali giustificazioni dei peggiori crimini contro umanità. La storia insegna che non può esserci libertà senza verità. Assange ha sacrificato, ha perso la propria libertà per difendere la libertà di tutti noi divulgando la verità. Ricordiamo che il dubbio è uno strumento indispensabile di ricerca della verità in qualsiasi settore a cominciare dalla scienza”.

A seguire, ha preso la parola la prof.ssa Rosaria Rita Zammataro con un intervento dal titolo “Dalle leggi di Hammurabi alla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani”. La stessa ha dichiarato: “Il tema dei diritti civili è un tema di basilare importanza nella società attuale. Purtroppo, anche se le leggi ci sono, vengono sconosciute dai più e inapplicate, spesso, dagli uomini di potere che gestiscono il mondo con logiche amorali che disattendono i principi dell’equità. Più che celebrare esclusivamente il giorno della memoria riferibile alla Shoa, bisognerebbe istituire il giorno della memoria per mettere sotto i riflettori tutti i diritti che vengono in vario modo infranti quotidianamente”.

La giornalista Grazia Calanna dopo aver presentato il caso Julian Assange (giornalistaprogrammatore e attivista australiano, cofondatore e caporedattore dell’organizzazione divulgativa WikiLeaks che nel 2010 ha assunto un’ampia notorietà internazionale per aver rivelato tramite “WikiLeaks” documenti statunitensi secretati, ricevuti dalla ex militare Chelsea Manning, riguardanti crimini di guerra; per tali rivelazioni ha ricevuto svariati encomi da privati e personalità pubbliche, onorificenze ed è stato proposto per il Premio Nobel per la pace per la sua attività di informazione e trasparenza; altrettanto per tali rivelazioni dal 2019 è incarcerato nel Regno Unito con recente ordine formale di estradizione negli Stati Uniti)  si è soffermata sulla necessità di riabilitare – con l’auto del “pubblico” che dovrebbe pretenderlo – il ruolo della stampa ricordando che: “se il suo vigore aiuta la democrazia, la sua debilitazione segnala il cattivo stato di salute delle istituzioni e dell’intero corpo sociale”.

 Foto nell’evento (A.V. ph)

Intenso il momento della “Breve pratica di meditazione” condotta dall’insegnante di yoga Antonella Sgroi che ha dichiarato: “Sono convinta che ciascuno debba lavorare su stesso, se si vogliono ottenere cambiamenti significativi nel mondo. Per questo ho voluto dare un assaggio della ‘meditazione’, una pratica che aiuta ad aumentare la consapevolezza di noi stessi e di ciò che ci circonda”. Altrettanto penetrante l’esperienza sonora vissuta con la suonoterapeuta Altea Sfilio che ha sottolineato: “Il suono agisce sulla nostra parte più profonda e riesce a produrre in noi cambiamenti significativi. Per questo viene usato come mezzo di guarigione ma anche come via spirituale”.

Il tutto è stato arricchito dalla mostra di Cettina Tiralosi (pittrice digitale) dal titolo “Lo straordinario senso della libertà femminile: installazione”. La Tirolosi ha commentato: “Il femminismo italiano del pensiero della differenza sessuale, dagli anni ottanta ad oggi, ci ha insegnato che la libertà femminile è una relazione significativa tra donne e tra donne e uomini che ha radici nell’ordine simbolico della madre. Lo stato moderno dei diritti, inscritto nel patriarcato, invece con grande sforzo di lettura della realtà non veritiera, non prevede le donne come soggetto, perché interessato ad un ordine basato sul censo: uomo, bianco, ricco. L’arte, a mio avviso, è il mezzo attualmente più originale e autentico che veicola il messaggio politico tra chi la esercita e chi la fruisce: non si possiede, ma si scambia e si respira come l’aria”.

L’evento si è svolto in collaborazione con l’associazione culturale “Passeggiata Letteraria Ripostese”, presieduta dalla prof.ssa Alfina Spinella che ha introdotto una bella selezione di letture a tema: Saro Pennisi (Una veduta di Kidepo Valley, Uganda), Maria Trovato (Riflessioni di Italo Calvino in occasione del 75° anniversario dello Statuto Onu), Giuseppe Lo Cicero (Aforismi sui diritti umani), Natale Maugeri (Libertà, poesia dedicata a Nelson Mandela), Alessandra Iraci (poesia di Richard Tyrone Jones, Analisi Sintattica), Carmelo Cundari (Inno alla vita, poesia di Madre Teresa di Calcutta).

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