Cronaca

Ultima dei tre incontri previsti, nel pomeriggio del 2 febbraio, nella sala stampa del Palazzo di città di Acireale, si è conclusa la presentazione del progetto “Sicilia Terra di approdi: i Gagini di Bissone” e del museo Diffuso delle opere nella provincia di Catania voluta dall’assessorato Regionale dei beni culturali e dell’identità siciliana, in sinergia con la Soprintendenza per i beni culturali ed ambientali di Catania e con la collaborazione delle Diocesi di Catania, Acireale e Caltagirone e di numerosi altri enti e istituzioni comunali.

Nel corso dell’incontro, che ha fatto registrare una partecipazione numerosa e qualificata di pubblico, è stato distribuito e presentato l’opuscolo didattico esemplificativo del Museo e delle principali opere dei Gagini presenti nella provincia etnea e, in apertura dei lavori, ha avuto luogo anche il collegamento video con il sindaco della cittadina di Bissone, nel Canton Ticino in Svizzera, da cui provenivano i Gagini, e con un discendente della famiglia ancora residente a Bissone.

Come da programma, sono intervenuti tutti i relatori che hanno evidenziato i vari elementi di rilievo di un’operazione culturale di così elevata qualità voluta dalla Regione e dalla Soprintendenza  catanese che ha permesso il restauro di alcune opere dei Gagini e soprattutto la conoscenza di tanti capolavori d’arte e di bellezza che vanno conosciuti e tramandati alle future generazioni attraverso l’idea geniale del “Museo Diffuso” che permette a ogni singola opera di rimanere nel luogo dove è stata voluta dai committenti e di coinvolgere il territorio di appartenenza, che ne può e deve trarre profitto culturale e di crescita nel segno della bellezza.

Una mostra di pannelli raffiguranti le varie opere dei Gagini del Museo Diffuso della provincia di Catania, inaugurata al termine dei lavori nell’atrio del Palazzo municipale, si protrarrà fino a marzo e l’occasione è davvero propizia per una più approfondita conoscenza della grande famiglia dei Gagini così operosa in Sicilia e con opere di eccezionale bellezza che tanto spesso trascuriamo, passando di fretta davanti a statue di madonne, annunciazioni e portali.

E poi, s’è detto anche, con un’annotazione nel saluto d’apertura del sindaco di Acireale, Stefano Alì, che la Sicilia è terra non solo di emigrazione e ne sappiamo di viaggi per lavoro, in massa, negli anni del dopoguerra e di quelli d’oggi con la fuga dei nostri migliori talenti e cervelli. E’ terra, la Sicilia, anche di approdi, oggi come allora, nel secolo XV con i Gagini che dalla Svizzera scendono in Sicilia in cerca di fortuna e nuova vita.  E allora, diciamo noi, che abbiamo bisogno sempre di tenere nella giusta considerazione i valori dell’accoglienza e dell’ospitalità, come espressioni della solidarietà che deve caratterizzare ogni civiltà umana e anche la nostra dell’oggi.

Vincenzo Caruso

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