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Un testo ricco di paradossi che dalla prima all’ultima scena è un susseguirsi di azioni grottesche, sorprendenti, esilaranti e che dal realismo tipico delle commedie va incontro al teatro dell’assurdo. E’ “Funerale d’inverno” dell’autore israeliano Hanoch Levin che, diretto dal maestro Armando Pugliese, debutta in prima nazionale al Teatro Brancati di Catania giovedì 16 febbraio alle ore 21.

Una produzione inedita del Teatro della Città di un testo mai proposto prima in Italia e che vede in scena Angelo Tosto, Elisabetta Alma, Cosimo Coltraro, Margherita Mignemi, Emanuele Puglia, Giovanni Rizzuti, Olivia Spigarelli, Vincenzo Volo, Agostino Zumbo, Aurora Cimino, Dario Magnano San Lio, Claudio Zappalà. Le scene sono di Andrea Taddei, i costumi di Dora Argento, le luci di Gaetano La Mela e l’aiuto regia di Norma Martelli.

“Questo è un testo dell’assurdo che fa molto ridere ma di una sottigliezza incredibile – spiega Armando Pugliese, il cui rapporto con il Teatro della Città è davvero di lunga data – . È pieno di battute folgoranti. Per quel che mi riguarda nell’incontro con questo modernissimo autore ho provato grande ammirazione, il desiderio di mettere in scena una scrittura con un così forte potenziale di teatralità e di comicità, e una totale identificazione con il suo approccio alla vita e alla morte così dissacratorio”.

“Si tratta – continua il regista – di un testo scritto in modo accattivante e molto particolare che riteniamo possa avere ottimi risultati visto che tutti gli attori della compagnia catanese possiedono lo spirito giusto per rendere al meglio questa commedia. L’autore segue la strada tracciata da Jarry, Ionesco, Beckett, Pinter e si spinge anche più in là. E il linguaggio, funzionale a quel tipo di gioco teatrale, anche qui è fatto di ripetizioni ossessive, di esplosioni verbali, si nutre di forme retoriche paradossali e si cimenta perfino in una iperbolica parodia del sillogismo. Ma nella satira feroce che Levin applica alle liturgie della famiglia tradizionale, ebraica ma non solo –  come il rito stereotipato del matrimonio e del funerale, il rito del mangiare, il rito della salute – si possono leggere in controluce anche altri significati, frutto di una visione nichilista del percorso umano”.

Una grande commedia di sicuro mordente che certamente sorprenderà il pubblico per la sua estrema originalità.

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