
L’Asp Paladino di via Cesare Vivante 45, a Catania, ha ospitato lo scorso venerdì 24 febbraio il saggio di chiusura del laboratorio di educazione verbale e avviamento al teatro, curato da Letizia Tatiana Di Mauro, sul pensiero pirandelliano e incentrato su alcuni aspetti dell’atto unico “Sogno (ma forse no)”, scritta nel periodo compreso tra la fine del 1928 e l’inizio del 1929.
Nella commedia di Luigi Pirandello, la realtà si mischia al mondo onirico, dando vita ad espressioni diverse dello stesso personaggio. Una stanza, forse no, un divano, forse no, una finestra, una luna, in una sospensione surreale. Con tale commedia e con esemplare geometria drammaturgica Pirandello conduce all’interno delle dinamiche universali del rapporto di coppia, fermandosi, però, sull’aspetto determinante, che separa realtà e immaginazione, la lucida veglia e lo stato onirico.
Il saggio è stato introdotto dall’attore e regista Alfio Guzzetta dell’associazione “Terre forti” di Catania che ha accennato ai presenti il mondo pieno di fascino e di mistero del pensiero e della filosofia pirandelliana. Un universo sempre sospeso tra realtà e finzione, tra essere ed apparire, tra realtà e sogno, dove tutto è sempre più facile dire…”Così è (se vi pare)”.
Con l’allestimento curato da Letizia Tatiana Di Mauro e con il supporto e il coordinamento di Alfio Guzzetta, luci e fonica Alfio Coco, si sono sono districati nell’intrigante matassa pirandelliano, la stessa Letizia Tatiana Di Mauro con gli allievi del laboratorio Maria Cavallaro, Antonietta Attardo, Antonio Ismaele Grasso e Adelaide Zafferana. Ed alla fine l’impegno degli organizzatori del laboratorio e degli allievi è stato premiato dagli applausi dei presenti.
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