Cronaca

Il Forum per la Pace apre le manifestazioni di “Sicilia 1943” a ottant’anni dallo Sbarco degli alleati sulle coste isolane. Commemorare il sacrificio di militari e civili senza distinzione di parte, educare alla memoria le generazioni future: su questo obiettivo comune si sono ritrovati a Piazza Armerina (EN), a chiusura del terzo Forum internazionale per la Pace -, organizzato dall’ente no-profit fondato dal canadese Steve Gregory, dallo Stato Maggiore della Difesa attraverso il comandante militare dell’Esercito in Sicilia, e dal Comune – che in questi giorni ha portato oltre mille tra studenti e cadetti a confrontarsi sui temi della pace, del rispetto e della memoria.

Stamattina l’omaggio alla bandiera italiana e ai caduti di tutte le guerre, senza distinzione di schieramento; alla presenza di Steve Gregory, del Generale di Divisione Maurizio Angelo Scardino, e del sindaco Antonino Cammarata; del vice presidente dell’ARS Luisa Lantieri, degli assessori regionali ai Beni Culturali Francesco Paolo Scarpinato, e Territorio, Elena Pagana, del magistrato Maurizio Block, procuratore generale militare della Corte suprema di Cassazione, di Marco De Paolis, procuratore militare generale Corte militare di appello, dell’Ordinario militare per l’Italia, S.E. monsignor Santo Marcianò, dei prefetti di Messina, Cosimo Di Stani, e di Enna, Maria Carolina Ippolito, dei comandanti interregionali e regionali delle Forze armate e dei corpi armati dello Stato.

L’intento è quello di creare una sorta di museo diffuso legato allo Sbarco, tramite una mappa geolocalizzata dei siti che a diverso titolo possono contribuire ad un unico percorso. Un gruppo di lavoro interistituzionale –  tra assessorati regionali ai Beni culturali, al Turismo e al Territorio, Forze Armate, comuni e siti culturali – sta lavorando alla mappatura e ad un calendario che si aprirà il 9 maggio a Palermo, nell’anniversario del bombardamento che rase al suolo la città. Commemorazione a piazzetta Sett’Angeli, nel luogo dove sorgeva il rifugio che venne colpito da una bomba; non si è mai saputo quanti civili, famiglie e bambini morirono sotto le macerie. L’assessorato alla Cultura del Comune di Palermo, guidato da Giampiero Cannella sta lavorando all’apertura al pubblico dei diversi rifugi antiaerei ancora praticabili; e a  mostre documentarie alla Biblioteca comunale e all’Archivio Storico.

Ancora una volta i destini di Italia e Canada si intrecciano condividendo un momento importante sui valori unici della democrazia – spiega l’assessore regionale ai Beni Culturali Francesco Paolo Scarpinato – in sinergia con tantissimi comuni stiamo lavorando ad un progetto comune in nome della memoria e del ricordo”. Nello Sbarco furono impiegati 150mila uomini, 3mila navi e 4mila velivoli; caddero oltre 14 mila militari di tutti i contingenti. Per il Generale di Divisione, comandante militare dell’Esercito in Sicilia, Maurizio Angelo Scardino “Dobbiamo far comprendere ai giovani, che saranno le future classi dirigenti, quanto siano stati difficili questi momenti. Siamo all’ottantesimo anniversario dello Sbarco e il sacrificio di tanti deve essere un monito perché quanto successo non accada mai più”.

Secondo Steve Gregory che dieci anni fa costruì il primo WRAP (Walk for Remembrance and Peace) di 325 chilometri da Pachino ad Adrano, lungo la direttrice d’attacco della 1° Divisione canadese, che sbarcò tra Pozzallo e Pachino, “La pace non è un bene gratuito, per ottenerla si paga sempre un prezzo importante. Non va mai dimenticato”.

Il 7 e 8 luglio al Museo dello sbarco alle Ciminiere di Catania, si ascolteranno storici da Italia, Stati Uniti, Gran Bretagna, Canada, Germania. Dal 10 si potranno seguire i “cammini”, forniti di mappa che indicherà i luoghi dello Sbarco, i punti di interesse, le testimonianze dei local insider, e il tragitto seguito dalle truppe alleate, da Licata ad Augusta. Un progetto – sotto l’egida del Comando Militare dell’Esercito in Sicilia delegato dallo Stato Maggiore della Difesa – che si sta costruendo con i Comuni che ricadono nelle aree.

Sull’esempio del primo WRAP canadese, stanno nascendo analoghi percorsi, in sinergia con l’IFPSP e con l’interfaccia del Comando, seguendo le direttrici delle altre divisioni. Hanno già aderito i comuni lungo il tratto di costa sud orientale dove dal 10 luglio 1943 avvenne lo sbarco: la 7° Armata statunitense alla guida del generale Patton raggiunse le spiagge tra Gela e Licata; e l’8° Armata britannica, condotta dal generale Montgomery, la costa tra Capo Passero e Capo Murro di Porco, nel golfo di Noto. In tutto furono impiegati 150mila uomini, 3mila navi e 4mila velivoli. L’idea è quella di far nascere un vero e proprio “museo diffuso” nei luoghi della memoria che ogni visitatore – turista, appassionato, cittadino, scuole – potrà scoprire autonomamente, contando su una rete di informazioni e local insider (veterani, militari, associazioni, testimoni), sulla geolocalizzazione degli oltre 3mila luoghi di battaglie, elementi di difesa costiera (bunker, capisaldi, posti comando, aeropiste), cimiteri e luoghi di sepoltura militari.

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