Mentre in provincia di Catania ormai da diversi anni è funzionante un eccellente sistema di prenotazione telefonica per le prestazioni sanitarie della Regione Lombardia, i catanesi nel 2023 ancora non riescono a poter prenotare le visite o lamentano difficoltà per le prenotazioni negli ospedali presenti nel territorio.
Ad evidenziare questo paradosso è la federazione provinciale Ugl Salute di Catania, che quasi quotidianamente riceve segnalazioni da parte di utenti o viene a conoscenza di situazioni di disagio che si vengono a creare a causa dei noti problemi non ancora risolti.
“E’ veramente singolare che, dalle nostre parti, vi sia una vera e propria eccellenza in termini di servizio offerto ai cittadini per fissare gli appuntamenti con i medici della sanità pubblica. Peccato che stiamo parlando di persone residenti in Lombardia dove, evidentemente, da molto tempo si è compresa l’importanza di far funzionare correttamente un sistema, accorciando peraltro i tempi ed eliminando gli sprechi – dice il segretario provinciale Carmelo Urzì (nella foto). Un call center gestito da una azienda di livello nazionale, che ha in affidamento da parte dell’Amministrazione regionale della Lombardia una commessa importante, dove sono impiegati centinaia di lavoratori catanesi che forniscono un servizio davvero ad alto livello. Perché in Sicilia questo non si può fare? A tutt’oggi assistiamo a telefonate infinite solo per parlare con un operatore di uno dei nostri ospedali, a disguidi sulle visite prenotate o ancora peggio ad una carenza di informazioni preventive che non consentono all’utente di ricevere la giusta prestazione. Neanche il Sovracup, che avrebbe dovuto risolvere qualche problema, riesce a garantire l’efficacia richiesta (anche perché al momento è solo vincolato al possesso dello Spid da parte dell’utente). Già le liste di attesa per visite programmate anche a distanza di oltre un anno, altro gravissimo problema da sempre declamato e mai definitivamente risolto dalla politica, sono esasperanti per chi ha bisogno di accedere alle prestazioni del sistema sanitario regionale.
Figuriamoci cosa può significare per un qualsiasi cittadino, che ha bisogno di essere visitato o di un esame diagnostico prima possibile, rimanere incollato per ore (anche per diversi giorni) al telefono senza poter prendere la linea, non ricevere adeguate informazioni o recarsi ad una visita programmata e scoprire invece che la prenotazione non è mai stata affidata al medico – aggiunge indignato Urzì. Voglio altresì ricordare che informazioni incomplete fornite dai Cup potrebbero influire sulla qualità delle prestazioni erogate. E’ una questione di organizzazione e di volontà di creare un modello che possa dare risposte certe ai cittadini, non altro! A noi, infatti, non interessa a chi possa essere affidato il servizio, ma importa sapere che questo venga centralizzato e sia uniforme per tutte le realtà aziendali ospedaliere e sanitarie della provincia e, magari se non chiediamo troppo, sia gestito da operatori formati e proattivi.
Abbiamo proprio vicino a noi un modello che da anni funziona e produce risultati rilevanti in una Regione lontana, perché non prenderne esempio? Quanto tempo si deve ancora perdere, a fronte delle numerose e giornaliere lamentele del pubblico, per dare ai catanesi un servizio di prenotazione per visite e controlli che sia davvero all’altezza delle aspettative? Sono queste le domande che continuiamo a porre dal nostro osservatorio sindacale – conclude l’esponente provinciale di Ugl Salute – e speriamo che a qualcuno possa venire l’impeto di tramutarle in risposte efficaci per cancellare i disagi che gli utenti stanno subendo.”