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Ha debuttato al Teatro Brancati di Catania, in anteprima nazionale, lo scorso giovedì 13 aprile (repliche sino al 23), “La Pensione Eva”, adattamento teatrale di Giuseppe Dipasquale (che cura anche regia e scene) dell’omonimo romanzo del 2006 (edito da Sellerio) di Andrea Camilleri, produzione Teatro della Città Centro di Produzione Teatrale, musiche di Matteo Musumeci, movimenti coreografici di Giorgia Torrisi e costumi di Dora Argento. Il romanzo di Camilleri, considerato dallo stesso scrittore come una “vacanza narrativa”, nell’adattamento di Giuseppe Dipasquale (non nuovo alla riduzione drammaturgia di opere di Camilleri, ricordiamo “Filippo Mancuso e Don Lollò”, “Il birraio di Preston”, “La concessione del telefono”) diventa un atto unico di circa due ore, a tratti leggero e divertente ed a volte nostalgico, facendo tornare in mente la freschezza della giovinezza, il gioco innocente del desiderio e del peccato, l’iniziazione sessuale, gli amori carnali di quei ventenni provinciali degli anni Quaranta.

Una scena – Foto Dino Stornello

Su una scena colorata ed essenziale, che fotografa l’interno della Pensione Eva, il casino di Vigata, si muovono tutti i protagonisti a cominciare dal cavaliere Lardera, frequentatore storico della struttura, la nuova tenutaria la Signora Flora, ex insegnante di Latino e Greco a Roma, le desiderate signorine pronte ad offrirsi ai loro clienti. E poi ecco Nenè e i suoi amici, Jacolino e Ciccio, che, prima da adolescenti e poi da giovanotti, trascorrono gli anni che li separano dallo scoppio della seconda guerra mondiale frequentando abitualmente la Pensione Eva dove tra i consigli e le battute del cavaliere Lardera crescono e vivono apparizioni spirituali, fantasmi letterari, vicende al confine fra la poesia e la realtà. Si racconta la storia del cavaliere Lardera che, impaurito da un terribile bombardamento recupera la sua virilità, oppure quella della “signorina” comunista, Tatiana, che collabora con i partigiani o ancora quella di un’altra signorina che, ingenuamente, scambia un americano caduto con l’aereo in terrazza per un angelo. Tutto questo insieme di desiderio, di passione, di giovinezza, di nostalgia e di personaggi e storie tra poesia e realtà, tra il profumo dell’amore, finisce quando su Vigata si abbatte la guerra. Nel finale Nenè e Ciccio si ritrovano, dopo essere tornati al loro paese, dopo la paura del conflitto e dei bombardamenti e festeggiando il ritorno alla vita osservano, con nostalgia, le macerie dove sorgeva la Pensione Eva.

Tuccio Musumeci e Debora Bernardi – Ph. Dino Stornello

Protagonista sul palcoscenico una scatenata compagnia, guidata da un illuminato Tuccio Musumeci, con la sua inesauribile verve recitativa e comica, nei panni dello spaesato e sempre in cerca di compagnia cav. Lardera, accompagnato da Daniele Bruno (Nenè), Claudio Musumeci (Jacolino), Vincenzo Volo (Ciccio), Debora Bernardi (la tenutaria signora Flora), Cosimo Coltraro (don Stefano Jacolino), Lucia Fossi, Anita Indigeno, Ramona Polizzi e Vittoria Scuderi (le disponibili signorine della Pensione), Santo Fragalà ed Ugo Valle (primo e secondo cliente). Gli interpreti, che rivestono anche due-tre ruoli, recitano e si muovono con disinvoltura, agilità, tra balletti, canzoni, desideri, sogni tra il salone principale e le varie stanze della Pensione Eva regalando al pubblico in sala sorrisi ed anche tanta nostalgia del passato e degli anni passati. Piacevoli le musiche – con dei brani d’epoca – curate da Matteo Musumeci, appropriati i costumi di Dora Argento, ben sincronizzati i movimenti coreografici di Giorgia Torrisi.

I ringraziamenti finali – Ph. Dino Stornello

Durante ed alla fine dello spettacolo applausi convinti del pubblico per una operazione gradevole, per una rielaborazione teatrale che miscela spensieratezza, canzoni, amore e gioventù con ricordi e nostalgia, il tutto condito dalla maestria di un Tuccio Musumeci sempre più imprescindibile maestro della scena del teatro di tradizione italiano. Repliche il 16, 21, 22 e 23 aprile.

Scheda

La pensione Eva

dal romanzo omonimo (edito da Sellerio) di Andrea Camilleri

Adattamento, regia e scene di Giuseppe Dipasquale

con Tuccio Musumeci e Debora Bernardi, Daniele Bruno, Cosimo Coltraro, Lucia Fossi, Anita Indigeno, Claudio Musumeci, Ramona Polizzi, Vittoria Scuderi, Vincenzo Volo.

Musiche di Matteo Musumeci

Movimenti coreografici di Giorgia Torrisi

Costumi di Dora Argento

Foto Dino Stornello

Produzione Teatro della Città Centro di Produzione Teatrale

Teatro Brancati – Stagione di prosa 2022/2023 – 13 – 23 aprile 2023

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