Fino al 5 giugno nella Sala delle Arti “Emilio Greco” della Villa comunale di Gravina di Catania sarà possibile visitare la mostra personale “Colorismo e sapienza esecutiva” dell’artista catanese Rosario D’Arrigo. Promossa dal Comune di Gravina di Catania in collaborazione con il Centro studi OmniArtEventi, l’esposizione – visitabile dalle 9 alle 13 dalle 17 alle 21 – è stata inaugurata il 27 maggio dal sindaco di Trecastagni Giuseppe Messina alla presenza dell’assessore alla Cultura Patrizia Costa, Salvo Luzzio (presidente del Centro studi OmniArtEventi), dei maestri Elio Ruffo e Franco Sciacca e di un folto pubblico. Essa propone 68 opere di medio e grande formato nei quali l’artista ha raffigurato perlopiù i monumenti e i luoghi più importanti di Catania (piazza Duomo, la Fontana dell’Amenano, villa Pacini, piazza Carlo Alberto, gli archi della Marina…), scorci dell’hinterland catanese e paesaggi siciliani.
Nato a Catania nel 1939, Rosario D’Arrigo – che ha all’attivo numerose mostre personali e ha preso parte su invito a prestigiose mostre regionali e nazionali – per questa mostra ha selezionato – grazie all’apporto del critico d’arte Fortunato Orazio Signorello, autore del testo critico pubblicato nella brochure stampata per l’occasione e presidente dell’Accademia Federiciana di Catania – opere realizzate negli ultimi 20 anni che costituiscono, per la sua qualità e l’efficacia con cui egli è riuscito a rendere i soggetti da lui realizzati ad acquerello (tra tutte le tecniche di pittura la più difficile perché non permette errori) e a olio di forte impatto visivo, la massima espressione della produzione dell’artista.
“Considerandoli come una fonte precipua d’ispirazione, nelle sue opere D’Arrigo ha continuato – scrive Fortunato Orazio Signorello nel testo di presentazione della mostra – a raffigurare con maestria – sentendo imperiosamente la necessità di riprodurli con entrambe le tecniche, che ha subito trattato in modo ineccepibile – scorci di Catania, caratteristici paesi etnei, paesaggi siciliani e monumenti conosciuti o poco noti in grado di stimolare spesso – perché riprodotti dall’artista con un evidente lirismo poetico e con un’equivocabile partecipazione emotiva – la riflessione e la contemplazione dell’attento osservatore. L’artista, che ha acquistato maggior notorietà alla fine degli anni ’80, in tutti questi anni ha eseguito i soggetti suddetti – continuando ad arricchire il suo linguaggio di colorismo vivido e, senza cedimenti al calligrafismo, di dettagli ben curati e spesso minuziosi – con notevole sapienza esecutiva, armonia compositiva e appropriata distribuzione di luci e ombre. Le sue sono opere stilisticamente d’effetto di grande impatto visivo che ben evidenziano, oltre la qualità del costrutto figurativo e la cifra stilistica distintiva dell’artista, la piena padronanza dei propri mezzi espressivi. Si può immediatamente constatare come per Rosario D’Arrigo il colore ha “una spiccata funzione evocatrice” e come la sua ricerca espressiva è stata rivolta anche alla modulazione dei rapporti cromatici”.