Si svolgerà stasera martedì 1 agosto al Parco comunale “Giuseppe Anselmi” di Nicolosi alle 20.30, il nuovo appuntamento musicale promosso dalla Società Catanese Amici della Musica in collaborazione col Comune nicolosita. L’accogliente location ospiterà il concerto del Quartetto Biedermeier, composto da Domenico Testaì al flauto, Dario Militano al violino, Clelia Lavenia alla viola e Giulio Nicolosi al violoncello. La manifestazione, ad ingresso libero, rientra nella stagione 2022-2023 “Nuovi Incontri d’Arte” della SCAM, curata dalla direzione artistica del critico musicale Anna Rita Fontana, già presidente dell’associazione.
Si aggiunge così al nutrito calendario avviatosi lo scorso ottobre (tra lirica, musica da camera e recital solistici) un’altra formazione di musicisti professionisti ( formatisi al Conservatorio Vincenzo Bellini di Catania) che scaturisce dall’unione di alcuni membri del quartetto Katane ( già citati) col flautista Testaì, per la passione verso un particolare repertorio da camera, nella fattispecie i Quartetti di Wolfgang Amadeus Mozart: da tale ambito ascolteremo infatti il Quartetto per flauto e archi n. 1 in re maggiore, K 285 ( Allegro-Adagio-Rondò.Allegretto), composto nel 1777 per l’olandese De Jean a Mannheim e il Quartetto in fa maggiore per oboe e archi K1 370, (Allegro- Adagio- Rondò. Allegro, in un’altra versione per flauto e archi), improntati entrambi alla freschezza creativa e al luminoso garbo classico del Maestro di Salisburgo. Consona a questa scelta appare la definizione di Biedermeier che identifica il quartetto, per sottolineare la sobrietà stilistica e l’armonia delle parti che subentrano agli orpelli dello stile Impero.
Ad inframezzare le suddette composizioni, un interessante stacco temporale e stilistico vedrà l’esecuzione di alcuni brani in omaggio ad Ennio Morricone ( a distanza di tre anni dalla morte), frutto della sua amata penna cinematografica: Gabriel’s oboe , La Califfa, C’era una volta il West, Per le antiche scale. Altra figura di spicco, nel ventesimo secolo, quella di Astor Piazzolla, alla quale la formazione quartettistica dedicherà l’ultima parte del concerto, basata sul linguaggio fortemente innovativo del musicista, sensibile alle influenze della musica jazz e creatore del Nuevo tango argentino: ambito quest’ultimo dagli accenti intensi e ritmi trascinanti come in Oblivion e Libertango, composti ambedue nel 1974. che i musicisti proporranno dopo Jeanne y Paul e Morte dell’angelo, improntati a lirismo e trasgressione a un tempo.