In Italia continuiamo a perdere 2 m² di suolo al secondo. La media è di 19 ettari al giorno, il valore più alto nell’ultimo decennio, arrivando a sfiorare i 70 Km2 di nuove coperture artificiali in un anno, tra edifici, infrastrutture, insediamenti commerciali, logistici, produttivi, ecc.
Il 7,1% del suolo nazionale è consumato da opere di cementificazione. La media UE è del 4,2%: siamo il quinto peggior Paese d’Europa, secondo i dati elaborati dal Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente.
Una propensione tutta italiana incompatibile con l’emergenza climatica in atto
Alimentata spesso da ragioni economiche, è particolarmente diffusa nel nostro Paese la propensione a cementificare piuttosto che optare per scelte urbanistiche sostenibili (nature based solution). Le opere di depavimentazione, specie nel Nord Europa, sono alla base di molti interventi di rigenerazione urbana. Dare più spazio al verde, rispetto all’asfalto, rende infatti il terreno più drenante nel caso di forti piogge, ormai sempre più frequenti, e aiuta a combattere il caldo torrido del periodo estivo.
“La rigenerazione urbana è uno degli strumenti più efficaci che i governi possono utilizzare per guidare lo sviluppo economico del territorio e promuovere città più inclusive, resilienti e sostenibili. Si basa su misure e investimenti, pubblici o privati, in grado di generare un impatto positivo in aree urbane poco sviluppate o degradate” commenta Alessandro Gatti, Presidente di Rehalta.
La rigenerazione urbana per creare valore senza occupare nuovo suolo
“Rigenerare permette di dare nuova vita a interi quartieri. Pensiamo ad esempio alla riqualificazione di edifici abbandonati, la riconversione di capannoni obsoleti, lo sblocco di cantieri fermi da anni che deturpano le nostre città. In questi luoghi – prosegue Gatti – prolificano delinquenza e occupazione abusiva e le aree verdi circostanti vengono lasciate al più totale degrado.
Prendersi cura del territorio lancia un importantissimo segnale alla comunità e agli operatori privati, stimola la crescita, attrae investimenti e servizi.
Oltre al beneficio sociale, si ha anche un effetto positivo sulla sostenibilità: i nuovi edifici presentano caratteristiche architettoniche e impiegano materiali a bassissimo impatto ambientale. Ne consegue quindi una riduzione importante delle emissioni di C0₂. Nei progetti di rigenerazione, infine, si tende a dare ampio spazio al verde, attuando scelte di depavimentazione a scapito del cemento”.
Lo sviluppatore immobiliare Rehalta ha deciso di puntare esclusivamente su interventi volti a rigenerare vecchi stabili obsoleti, riconvertire a residenziale immobili commerciali o artigianali in disuso, oltre a sbloccare i cantieri fermi. I progetti consegnati o in lavorazione nel 2023 prevedono complessivamente 126 abitazioni. Rehalta ha cantieri in corso d’opera per un totale (in vendita) di 62 milioni di Euro. È previsto l’investimento di altri 40 milioni complessivi nei prossimi 18 mesi.
“Attualmente siamo in fase di rigenerazione a Milano Affori, in via Astesani, con la costruzione di un edificio residenziale al posto di un fondo commerciale chiuso e sistemazione di un’area verde per la collettività.
A Sanremo, il cantiere abbandonato di Villa Fiorita oggi è un’elegante residenza con parco e ci occuperemo anche di un vecchio immobile abbandonato che affaccia sul porto, per valorizzarlo.
A Bordighera in pieno centro, uno stabile in disuso con posteggio dismesso per le ambulanze, diventerà un’elegante residenza.
A Monza abbiamo sostituito un vecchio capannone con una residenza circondata dal verde. Abbiamo inoltre progetti a Volterra, dove interveniamo in un cantiere bloccato con un completamento delle opere e una valorizzazione; mentre a Carate Brianza un vecchio capannone artigianale chiuso da molti anni lascerà spazio a eleganti ville con giardino.
In tutti i progetti vengono create ampie zone di verde, spesso a uso della collettività, e posteggi. Vogliamo creare valore impattando il meno possibile sul suolo, preservando il verde e alimentandolo” conclude il Presidente di Rehalta.