Uno dei pochissimi spazi verdi naturali ancora presenti in centro città tra le abitazioni e due scuole, l’area a ridosso della piazza Lombardo Radice nei pressi di via Vagliasindi, un polmone verde in mezzo a lave antiche, dove cresceva indisturbata la macchia mediterranea, con alberi di pino, olivastri e varie specie di piante, sta per diventare una fredda piattaforma di cemento con cassoni per rifiuti.
Comune sta realizzando un centro comunale di raccolta rifiuti/isola ecologica, senza tenere minimamente in conto le numerose proteste e le opposizioni dei residenti e dei comitati di quartiere, per nulla consultati preventivamente dall’Amministrazione, come dovuto, sull’opportunità o meno di questa scelta sconsiderata.
L’accattivante nome di “oasi ecologica” con cui il progetto viene definito nella cartellonistica di cantiere affissa all’ingresso non può nascondere la realtà dei fatti che stanno avvenendo in quest’area destinata a verde pubblico secondo il vigente piano regolatore. Infatti, nella cosiddetta “oasi ecologica”, anziché accrescere il verde già esistente, si sta distruggendo il contesto ambientale dell’area, estirpando col mezzo meccanico, con violenza e indifferenza, grandi alberi in buona salute che si aggiungono alla lista di tutte le piante già sradicate dall’inizio dei lavori nel mese di marzo scorso.
Un progetto preoccupante nella sua realizzazione, nel quale manca un progetto definitivo ed esecutivo, carente la tutela della macchia mediterranea esistente, soprattutto assente è la valutazione ambientale e i problemi conseguenti al traffico e alla circolazione veicolare, in una zona già descritta come altamente trafficata.
Gli abitanti della zona, proprio per contrastare questa ulteriore umiliazione per il già scarno patrimonio verde della città, hanno proposto ricorso al competente TAR di Catania, con l’assistenza degli avvocati Nunzio Condorelli Caff e Curzio Francesco Giorelli. La prima udienza è stata fissata per il 5 ottobre 2023.
“Ma davvero è questo – ribadiscono i residenti della zona – ciò di cui il quartiere e la città hanno bisogno, un centro comunale di raccolta rifiuti che diventerà presto una discarica pubblica o che verrà chiuso come è già successo in altri casi a Catania? Sarebbe così difficile per il Comune trovare una zona più idonea per un’isola ecologica, rispettando la destinazione originaria di questo spazio e rendendo fruibile alla città e al quartiere, con la dovuta sistemazione, un’area che può invece diventare un parco verde di cui la città ha estremo bisogno? Noi residenti ci appelliamo con forza all’Amministrazione perché si sospenda definitivamente la scellerata distruzione di questo spazio così prezioso per la città, dandogli una destinazione più adeguata”.