È stato costituito su iniziativa di alcuni imprenditori e del Mec, il Comitato Bed and Breakfast e Ospitalità, Bebo. Nel corso della costituzione, il presidente del Mec, Claudio Melchiorre, ha espresso alcune perplessità circa l’idea di abbattere l’aerostazione Morandi, a Fontanarossa. “Sac accelera sulla demolizione della vecchia aerostazione Morandi. Ma questa scelta è a nostro avviso sbagliata e contraria agli interessi dei B&B e delle imprese dell’ospitalità. Valuteremo la richiesta di danni, se la Sac procederà in questo modo.”
Secondo i consumatori e i proprietari di strutture dell’ospitalità, Catania è in competizione con tante destinazioni del Mediterraneo e d’Europa. “Le crisi internazionali porteranno in Sicilia nuovi flussi turistici se potremo farli arrivare qui. Demolire l’aerostazione Morandi, anziché usarla, comporta la rinuncia ad almeno sei milioni di passeggeri, per almeno dieci anni, vale a dire non meno di 2,5 milioni di turisti in più, per un fatturato nel solo settore dell’ospitalità di un miliardo l’anno, il doppio, considerati gli altri servizi. In termini di Pil annuo, il guadagno, applicando un coefficiente di sviluppo standard, potrebbe essere di circa tre miliardi.”
Alla luce di questi dati, secondo il Mec, il piano di sviluppo aeroportuale dovrebbe procedere con la realizzazione di una nuova aerostazione al posto dell’attuale padiglione C o con una ristrutturazione della Morandi compatibile con il suo utilizzo.
“Era così previsto fino a pochi anni fa, finché l’attuale management ha cambiato idea. Ci permettiamo di dubitare della bontà della scelta e, considerata la qualità manageriale contestata dal socio Comune di Catania, dal Consiglio Comunale di Catania e molti stakeholders, compresi noi e molte associazioni d’impresa, la scelta deve essere immediatamente rivista.”
Il Mec ricorda che Sac negli anni ha subito più di una reprimenda gestionale.
Il Mec, i comitati Vussia e il comitato Bebo hanno pertanto deciso di inviare una nota alla Sovrintendenza dei Beni Culturali per salvaguardare l’aerostazione Morandi come esempio d’avanguardia dell’architettura industriale italiana.
“Oltre all’importanza storica del manufatto Morandi, c’è il vantaggio di poter usare già dalla prossima estate, i suoi settemila metri quadri di superficie che sarebbero molto utili per l’aumento dei redditi dei siciliani, più di una finanziaria.”
“La scelta se avere o no questa ricchezza deve coinvolgere le istituzioni pubbliche, a cominciare dalla città metropolitana di Catania, la Regione Siciliana, le forze sociali che dovrebbero essere coinvolte in queste scelte e dovrebbero poter dare un indirizzo su questo punto. Buttare al vento trenta miliardi di Euro, in dieci anni, per una decisione a nostro avviso sbagliata, a cura di un management contestato, sotto inchiesta e accusato da un socio di inadeguatezza manageriale, non è corretto.”