Una giostra di emozioni, di travestimenti, di scambi di ruoli, di personaggi ambigui, ipocriti, meschini e multitasking, per raccontare una Sicilia poco adusa ai cambiamenti e soprattutto alla rivoluzione che rimane solo nei desideri di qualcuno o sulle pagine sbiadite di un vecchio libro. Laura Sicignano, tratta da “Gli zii di Sicilia” di Leonardo Sciascia, ha proposto – dal 23 al 26 maggio – alla Sala Futura di Catania, produzione Teatro Stabile etneo, nell’ambito del Progetto Sciascia, l’atto unico “Il Quarantotto”, una pièce di assoluto valore e che, in appena 60 minuti, è capace di coinvolgere il pubblico in sala con movimenti, parole taglienti e musica dal vivo.
Nell’intrigante impianto scenografico rotante, realizzato da Elio Di Franco, una sorta di giostra delle parole, delle intenzioni solo annunciate e delle rivoluzioni, su un carillon di approfittatori, voltagabbana e professionisti del trasformismo, si racconta della farsa degli avvenimenti del ’48 in Sicilia, precisamente a Castro, paesino dell’entroterra, luogo del disordine, della confusione per nulla. Sciascia, attraverso i caotici episodi storici del 1848, non fa altro che riflettere amaramente e con la sua ironia, sull’idea e sul concetto di rivoluzione, contestualizzata nella sua Sicilia. Nel racconto si affrontano temi come il confronto tra la Sicilia e il mondo, il paradosso e gli inganni della Storia ed in una sorta di confuso, crudele, animalesco e buffonesco teatrino si incontrano i piccoli e potenti del tempo con la novità di Giuseppe Garibaldi. I personaggi, nel loro continuo gioco delle parti (nobili, popolani, borghesi), sono solo farseschi ed ipocriti animali (conigli, porci, cani) che recitano la loro parte in un mondo, in un buffo teatrino delle illusioni e dell’ipocrisia, dove tutto si muove, ma, dopo tanto “quarantotto”, non cambia nulla.
Nell’atto unico scorrevole, adattato e diretto, con saggezza ed oculatezza, da Laura Sicignano, tutto viene narrato da un giovane siciliano oscuro e deluso, figlio del giardiniere del barone Graziano, notabile locale e spregiudicato reazionario, pronto al trasformismo ed alleato nei misfatti al vescovo del paese. Il giovane oscuro realmente crede nel cambiamento, nella rivoluzione, si batte contro le ingiustizie, rincorrendo sogni ed utopie ma viene surclassato dal “solito” potere che si adegua ai tempi e finisce per opprimere e tenere in pugno il popolo.
Sulla scena, con i costumi di Vincenzo La Mendola, il gioco luci di Gaetano La Mela e le deliziose e tradizionali musiche dal vivo di Puccio Castrogiovanni, confermano il loro valore, con movimenti vivaci ed un linguaggio grottesco, i tre straordinari interpreti della compagnia Vucciria Teatro, Joele Anastasi, Enrico Sortino e Federica Carruba Toscano, abili a scambiarsi i ruoli in un gioco che vede prevalere sempre il potere dei nobili e della Chiesa, entrambi in grado di disinnescare qualsiasi movimento o probabile moto che potrebbe portare ad un cambiamento. Ieri come oggi – come ribadisce anche la Sicignano nelle note di regia – la storia si ripete e resta solo un buffo teatrino, una giostra di parole, di musica, di verità e finzione, di maschere e di delusione.
Alla fine per la regista Laura Sicignano e per i protagonisti in scena, Joele Anastasi, Enrico Sortino, Federica Carruba Toscano e Puccio Castrogiovanni, gli applausi convinti e calorosi del pubblico presente in sala.
SchedaIL QUARANTOTTO
tratto da “Gli zii di Sicilia” di Leonardo Sciascia
Adattamento e regia Laura Sicignano
con Joele Anastasi Federica Carruba Toscano, J Enrico Sortino
Musiche originali eseguite dal vivo di Puccio Castrogiovanni
Scene di Elio Di Franco
Costumi di Vincenzo La Mendola
Luci di Gaetano La Mela
Produzione Teatro Stabile di Catania
Progetto Sciascia – Sala Futura, Catania – 23 -26 maggio 2024