Con l’approvazione della Direttiva Europea sulle Case Green, primo step di una roadmap che mira, ora del 2050, a una situazione di emissioni zero per il parco edifici UE, si è aperta, anche in Italia, la parentesi relativa alle case che dovranno essere ristrutturate.
A fornire una stima in merito ci ha pensato l’ENEA: circa 6 edifici su 10, indi più della metà dei 12 milioni presenti sul territorio italiano, sono in classe energetica G od F, le peggiori dal punto di vista della sostenibilità.
Numeri alla mano, consumano il quintuplo rispetto a quelli energeticamente efficienti, situazione che pesa anche sulle bollette di chi in questi immobili abita.
Queste abitazioni saranno le prime che, secondo la direttiva europea, che ha avuto una lunga gestazione prima dell’approvazione, dovranno essere interessate da una ristrutturazione (se stai pensando di eseguirne una sulla tua casa e vivi in Sicilia, contatta RG2 Costruzioni per ristrutturazioni a Catania).
La situazione della Lombardia
In questi mesi, il tema della Direttiva Europea sulle Case Green e dei suoi effetti sull’Italia è stato più volte al centro dell’attenzione mediatica. Sulle pagine del quotidiano Open, il chief business development officier di Immobiliare.it ha sottolineato che, in Lombardia, circa il 39% degli immobili attualmente in vendita può essere annoverato in classe G.
Intini ha però fatto presente che, rispetto allo scorso anno, la situazione ha visto un miglioramento grazie agli incentivi sulle ristrutturazioni sfruttati da un numero più ampio di persone.
Ora del 2030, si prevede, a suo dire, un calo notevole del prezzo, attorno al 20%, delle case con classe energetica bassa. Quello degli edifici di massima efficienza – classe A o quelle superiori – dovrebbe invece essere interessato da un aumento attorno al 10%.
Ha altresì sottolineato la priorità di individuare in tempi brevi gli edifici da ristrutturare, con lo scopo di prevenire l’importante calo di valore sopra menzionato.
Quanto potrebbero costare le ristrutturazioni?
Oltre che sull’effettivo numero di edifici da ristrutturare in vista delle deadline della direttiva europea, ci si interroga sui possibili costi da affrontare. Sono diversi gli interventi che fanno la differenza, in una casa, lato prestazioni energetiche.
Si va dal cappotto termico, al centro dell’attenzione negli ultimi anni per via del Superbonus, fino all’installazione di pannelli fotovoltaici, implementazioni annoverabili tra gli interventi che permettono, a partire dalla classe G, di arrivare a quelle superiori.
Un parametro utile per farsi un’idea delle possibili spese è il già citato Superbonus. Complessivamente, è costato più di 120 miliardi di euro. Per i condomini, in media, sono stati spesi attorno ai 600mila euro, mentre le stime parlano di più o meno 100mila.
Da diverse parti c’è concordanza in merito all’impossibilità, per lo Stato, di sostenere i costi come è successo fino ad ora.
Sul tema si sono espressi anche gli esperti di Banca d’Italia, che hanno parlato dell’importanza di fornire aiuti solo alle famiglie in effettiva difficoltà economica e che vivono negli edifici più inquinanti.
Per chi non si trova in una situazione di disagio, la raccomandazione è quella di partire il prima possibile con la programmazione dei lavori, facendo riferimento, quando possibile, ai finanziamenti messi a disposizione dai vari istituti di credito.
Per dare qualche numero preciso relativo al singolo immobile e prendendo come esempio un appartamento in classe G, si parla, nell’ottica del raggiungimento della A, di una spesa attorno ai 30 – 40mila euro.
L’adeguamento energetico porta, come già accennato, un notevole risparmio in bolletta.
Secondo le stime fornite da ENEA e ARERA, in un appartamento di 100 metri quadri, con gli attuali prezzi a kilowattora, si possono arrivare a spendere, con la classe G, attorno ai 2000 euro in un anno.
Con la A, invece, in media 200, un risparmio a dir poco notevole in questo periodo non certo semplice dal punto di vista economico.