Uno spettacolo che intende far rivivere gli ultimi istanti di vita del grande compositore che, oltre le donne e la musica, amò profondamente la vita. Si intitola Vissi d’arte, vissi d’amore, un viaggio tra parola e musica nel mondo di Giacomo Puccini lo spettacolo che vede in scena il soprano Marianna Cappellani, l’attore Bruno Torrisi e il pianista Ninni Spina impegnati nell’omaggio al compositore toscano. In scena sabato 31 agosto, ore 21 alla Corte di Palazzo Recupero Cutore ad Aci Bonaccorsi, la pièce, prodotta da Artelè, chiude la rassegna Teatro in Corte, organizzata dall’Associazione Città Teatro. Al centro c’è, appunto, il rapporto tra Puccini e l’universo femminile, sia con riferimento ai personaggi delle sue opere, sia in rapporto alle donne incontrate nella sua vita. Frequente e ormai leggendaria è, infatti, l’immagine di Puccini come impenitente donnaiolo, alimentata da diverse vicende biografiche e dalle stesse sue parole con cui amò definirsi “un potente cacciatore di uccelli selvatici, libretti d’opera e belle donne”. In realtà Puccini non fu il classico dongiovanni: il suo temperamento era cordiale ma timido, solitario e la sua natura ipersensibile lo portava a non vivere con troppa leggerezza i rapporti con le donne. Era stato d’altronde circondato dal gentil sesso sin da bambino, cresciuto dalla madre assieme alle cinque sorelle. Il suo primo grande amore fu Elvira Bonturi, moglie del commerciante lucchese Narciso Gemignani, con cui fuggì nel 1886. E secondo Giampaolo Rugarli (autore del volume La divina Elvira) tutte le protagoniste delle opere pucciniane si riassumono e si rispecchiano sempre e solo nella moglie, che sarebbe stata l’unica figura femminile capace di dargli ispirazione.