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Seconda rappresentazione – dopo la “prima” del 13 settembre nell’associazione Campo San Teodoro Liberato dei Briganti, a Librino – venerdì 20 settembre, alle 20.15, nella parrocchia San Michele Arcangelo, in via Sebastiano Catania, a San Nullo (Catania) della lettura recitata “Della Croce e del Lavoro” di Fabrizio D’Aprile, con Antonio Caruso e Donatella Marù, coordinamento registico di Salvo Nicotra, musiche originali di Mario Martino.

La pièce è proposta dal Centro culturale e teatrale Magma di Catania, diretto da Salvo Nicotra, nell’ambito del progetto “Palcoscenico Catania. La bellezza senza confini”, promosso dalla Direzione Comunale Cultura e finanziato dal Ministero della Cultura. Collaborazione musicale di Salvo Spampinato e delle associazioni “Terre forti”, “Areasud”, “I Briganti di Librino” e “Darshan”.  L’ingresso è libero sino ad esaurimento posti, per informazioni: 095.444312 – Facebook (Sala Magma).

Nella foto da sinistra: Donatella Marù, Fabrizio D’Aprile, Mario Martino e Antonio Caruso

“Il titolo che l’autore Fabrizio D’Aprile ha scelto per il testo, – spiega il coordinatore della regia Salvo Nicotracollega la Via Crucis della tradizione cristiana con quella del mondo del lavoro. La speranza è prevalente nel pensiero complessivo che sostiene l’allestimento con il supporto determinante della “miscela” tra la musica creata appositamente ed eseguita da Mario Martino e la trasposizione volutamente “essenziale”, non travalicante, sobria eppure efficace che ne fanno gli attori Antonio Caruso e Donatella Marù: il titolo inchioda alla croce, essa, per quanto “invisibile”, è segno di sacralità! Questa è la scelta”.

“Il testo in modo originale – aggiunge l’attore Antonio Carusoconiuga le 14 stazioni della Via Crucis con le difficoltà e le disgrazie di lavoratori costantemente alle prese nei luoghi di lavoro con soverchierie, prepotenze, sfruttamento e assenza di sicurezza. Nel testo sono rappresentate diverse categorie di lavoratori: dagli impiegati extracomunitari in nero, agli operatori di call-center, dai riders agli operai delle fabbriche e a quelli dell’edilizia”.

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