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Settanta minuti emozionanti, a tratti dolorosi, che conducono lo spettatore nei meandri reali di micro storie di lavoratori e lavoratrici, di “poveri cristi” legati tra loro da circostanze e che portano sulle loro spalle il peso di una croce invisibile e laica a cui non riescono a sottrarsi. Stiamo parlando dello spettacolo “Della Croce e del Lavoro”, scritto da Fabrizio D’Aprile e proposto a Catania, il 13 ed il 20 settembre scorso, dal Centro culturale e teatrale Magma, nell’associazione Campo San Teodoro Liberato dei Briganti Librino e nella parrocchia “San Michele Arcangelo”, nell’ambito del progetto “Palcoscenico Catania. La bellezza senza confini”, promosso dalla Direzione Comunale Cultura e finanziato dal Ministero della Cultura. L’autore attenziona e descrive le difficoltà e le ingiustizie, lo sfruttamento, i sacrifici inutili e gli abbandoni, le morti tragiche legate da sempre al mondo del lavoro, alle particolari dinamiche che lo contraddistinguono.

Donatella Marù e Antonio Caruso a Librino

La rappresentazione, sotto forma di lettura recitata, con protagonisti gli intensi Donatella Marù ed Antonio Caruso, vestiti rigorosamente di bianco ed in una ambientazione raccolta e mistica, si avvale del prezioso commento sonoro di Mario Martino e vede l’autore Fabrizio D’Aprile, presente alle due rappresentazioni, coniugare con precisione ed oculatezza le 14 stazioni della Via Crucis con le difficoltà e le disgrazie di lavoratori costantemente alle prese nei luoghi di lavoro. Nella durata della pièce si evocano quasi con rabbia o in preghiera, le peripezie, le speranze, le voci, le urla di disperazione di varie categorie di lavoratori: dagli impiegati extracomunitari in nero, agli operatori di call-center, dalle impiegate in procinto di diventare madri ai riders, dagli operai delle fabbriche e a quelli dell’edilizia.

Martino, Marù, Nicotra, Caruso e D’Aprile – Foto Simone Nicotra

Le parole di Antonio Caruso e Donatella Marù, dalla prima all’ultima stazione della Via Crucis, raccontano quindi storie disperate, piene di speranza o di illusioni dell’universo dei lavoratori. Si sottolineano soprattutto le problematiche, le morti bianche ed i miglioramenti, gli interventi immediati per il settore, quasi sempre rimasti sulla carta e svaniti tra le parole di circostanza o appena si spegne l’eco dell’ultimo licenziato o dell’ultimo operaio caduto dall’impalcatura di un qualsiasi cantiere.

Testo lineare, purtroppo sempre attuale e di grande impatto quello di Fabrizio D’Aprile che scuote le coscienze dei presenti. Applaudita la vissuta, sofferta, interpretazione della coppia Marù – Caruso che ha dato corpo e voce ai lavoratori nella loro personale via Crucis. Essenziale l’adattamento ed il coordinamento registico di Salvo Nicotra ed estremamente funzionali le musiche originali di Mario Martino.

Scheda spettacolo“Della Croce e del Lavoro”

di Fabrizio D’Aprile

con Antonio Caruso e Donatella Marù

Musiche originali di Mario Martino

Coordinamento registico Salvo Nicotra

Collaborazione musicale Salvo Spampinato

Produzione Centro Magma di Catania

Progetto “Palcoscenico Catania. La bellezza senza confini”

Direzione Comunale Cultura e finanziato dal Ministero della Cultura

Collaborazione associazioni “Terre forti”, “Areasud”, “I Briganti di Librino” e “Darshan”

Associazione Campo San Teodoro Liberato dei Briganti Librino e Parrocchia San Michele Arcangelo – Catania – 13 e 20 settembre 2024

Foto: Simone Nicotra

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