Catania News

Il giro d’Italia delle proteste contro il DDL Sicurezza, un provvedimento considerato pericoloso per la democrazia del Paese, ha toccato anche Catania dove ieri pomeriggio la Cgil ha organizzato un sit- in di protesta di fronte alla Prefettura.

Le manifestazioni di dissenso sono già partite a Roma con un presidio al fronte al Senato, e puntano alla criminalizzazione del blocco stradale e ferroviario e introducono norme contro le occupazioni abusive. Altri aspetti salienti riguardano il trattamento delle detenute madri e la repressione delle proteste legate a infrastrutture come il Ponte sullo Stretto e la Tav.

Le pene per il danneggiamento in occasione di manifestazioni pubbliche vengono inasprite, con la reclusione che può arrivare fino a cinque anni. Viene inoltre esteso l’ambito di applicazione del Daspo urbano, permettendo al questore di vietare l’accesso a determinate aree a chi è stato denunciato o condannato per reati legati a infrastrutture di trasporto. Viene ampliato poi l’ambito di applicazione dell’arresto in flagranza differita prevista per il reato di lesioni personali cagionate a un pubblico ufficiale in servizio anche ai casi in cui il fatto è commesso in occasione di manifestazioni in luogo pubblico o aperto al pubblico. “Sono norme che indeboliscono il sacrosanto e costituzionalmente corretto diritto al dissenso. Anche il classico “picchettaggio” potrebbe essere configurato come reato – commenta il segretario generale della Camera del Lavoro, Carmelo De Caudo– e questo non può essere considerato normale in un Paese democratico”.

Una delegazione della Cgil ha rappresentato il proprio dissenso alla norma al vice prefetto Antonio Gullì, che ha ricevuto i sindacalisti a Palazzo Minoriti.

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